Riciclaggio dei rifiuti elettronici: l’Italia si avvicina alla soglia europea dei 4 kg annui pro capite

di Redazione 3

Per avere l’idea del volume dei rifiuti elettronici  immessi nell’ambiente da un umano del primo  nel corso della sua vita, basta osservare la scultura WEEE MAN (foto qua sopra) che ci giudica dall’alto della sua stazza e scruta la nostra coscienza ecologica con i suoi vitrei occhi-oblò.  Nel vicino 2008 in Italia si riciclavano 2 kg di rifiuti elettronici per abitante all’anno, entro la fine dell’anno sarà raggiunta la soglia europea dei 4 Kg.

L’Italia ha potuto permettersi di giocare al raddoppio da quando è entrato in vigore il nuovo sistema nazionale messo a punto dal CdC Raee (Centro di Coordinamento Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) il quale vanta nel solo 2010 (da gennaio a settembre) la raccolta di 178mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici (quasi il 30% in più rispetto l’anno precedente).

I ritiri eseguiti nei 9 mesi considerati ammontano a 103.618 e sono stati molto più puntuali. In questo modo molti degli inquinantissimi rifiuti elettronici sono stati sottratti alle discariche abusive. Come per tutti gli altri tipi di raccolta differenziata la situazione è molto diversa dal Nord, che raggiunge risultati eccellenti, al Sud che ha raggiunto risultati ancora molto parziali. Del primato italiano in fatto di riciclo di elettrorifiuti si fregia l’Umbria con ben 5,86 Kg  pro capite raccolti in una rete di Centri di Raccolta efficiente e capillare, per la quale si sta adottando provvedimenti di sostegno finanziario utili all’adeguamento dei centri all’ulteriore recettività di Rifiuti provenienti dal ritiro1 contro 1“.

La formula dell’ “1 contro 1” impegna (per Decreto Ministeriale n. 65 del 2010, in vigore da giugno) i commercianti a farsi carico della raccolta dei Raee al momento della vendita di un nuovo elettrodomestico, ovvero consente ai consumatori di consegnare gratuitamente un vecchio elettrodomestico al momento dell’acquisto di uno nuovo della stessa tipologia obbligando i commercianti al ritiro e al conferimento del rifiuto presso i Centri di Raccolta.

L’Umbria è un modello virtuoso ancora lontano per molte Regioni, altrove non solo non si potenziano i Centri di Raccolta ma si stenta ad aprirli.

Danilo Bonato, neopresidente del Centro di Coordinamento Raee ha rilevato “forti preoccupazioni da parte dei Comuni ad aprire le porte dei Centri di Raccolta ed “una serie di difficoltà normative ed operative sul fronte del cosiddetto ritiro uno contro uno” ed ha segnalato al ministero dell’Ambiente “una serie di problematiche inerenti la nuova norma, che si riflettono sulla operatività del servizio in carico ai distributori e ai gestori dei Centri di Raccolta” ma, a detta sua, è ancora in attesa di risposte.

Fonte [ansa.it]

Commenti (3)

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