Rifiuti: Lombardia, esempio per l’Italia grazie al recupero energetico

di Redazione 1

In piena emergenza rifiuti in Campania non bisogna semplicemente limitarsi all’area di Terzigno e dintorni, ma per analizzare il problema bisogna avere uno sguardo più ampio per cercare di capire come viene affrontato nel resto d’Italia. E’ quello che ha fatto Federambiente in collaborazione con l’Osservatorio nazionale sui rifiuti.

Secondo la loro fotografia del Paese, la situazione non è molto positiva, specialmente al Sud, ma ci sono molti margini di miglioramento se si osservano le eccellenze nel trattamento dei rifiuti, come quello che sta avvenendo in Lombardia. L’aspetto più interessante infatti è vedere l’incidenza della raccolta differenziata, ormai diventata più comune del gettare i rifiuti nei bidoni dell’immondizia generici, segno di una coscienza verde molto positiva.

E se la gente a volte è indisciplinata e non getta la differenziata nei cassonetti, il comune di Milano ha trovato la soluzione con il porta a porta. In questo modo il 73% del vetro viene recuperato, ed i progetti futuri parlano di un obiettivo fissato al 93%. Ciò che non viene differenziato poi non viene lasciato a marcire in discarica, ma viene inviato al termovalorizzatore Silla 2, dove i rifiuti vengono trasformati in elettricità per 100 mila famiglie e calore per 20 mila appartamenti.

Ma Milano non è l’unico esempio positivo d’Italia. Anche l’Emilia Romagna fa la sua parte, con l’eccellenza di Bologna in cui in discarica arriva solo il 18% dei rifiuti pretrattati, con l’organico che viene trasformato in fertilizzante per i campi e 250 mila tonnellate di rifiuti recuperate ogni anno. Ottima anche la situazione del Veneto, con Venezia che registra addirittura un importantissimo 97% di recupero energetico dall’indifferenziata, tanto da ridurre al solo 3% il carico di rifiuti che rimane in discarica, contro circa l’80% di Roma.

Peccato che lo stesso non si possa dire del Sud. Le città più “virtuose” sarebbero proprio la Capitale, con un tasso di differenziata del 20%, e Bari con numeri leggermente superiori, mentre sono disastrose le situazioni di Campania e Sicilia, dove la differenziata è ancora quasi un’utopia ed in cui non esiste quasi per nulla il recupero energetico, visto che la gran parte dei rifiuti finisce in discarica. Una situazione che può sempre migliorare visto quello che si fa nelle altre Regioni del Nord, e che quindi non è un’impresa così impossibile da essere ignorata dalla classe dirigente meridionale.

Fonte: [Repubblica]

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