Rinnovabili, no al decreto blocca solare

di Redazione 3

La protesta delle associazioni ambientaliste ed ecologiche del Paese mai come ora si fa sentire. L’ennesima violenza allo sviluppo sostenibile e al decollo delle rinnovabili in Italia viene attuata sotto il naso di tutti.

Mi riferisco al decreto legisativo in attuazione della direttiva europea 2009/28/CE, già ribattezzato decreto blocca solare. Come spiegano gli ambientalisti di Legambiente, WWF Italia, Kyoto Club e della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, solo per citare i principali del Paese, con l’attuazione del decreto

non sarebbe possibile offrire un eco-futuro all’energia italiana.

La protesta è in atto di fronte la ministero dello Sviluppo economico. E’ scattata per alcuni provvedimenti che di fatto vanno a limitare la crescita del solare nel nostro Paese. Tra di essi ci sono la messa in atto di un tetto limite per la potenza fotovoltaica installabile che viene fissato a 8.000 Megawatt, pari a circa 6 volte in meno rispetto alla produzione di energia pulita della Germania; e la riduzione degli incentivi fiscali che. Per il ministero dello Sviluppo economico gli incentivi alle rinnovabili hanno avuto un impatto molto pesante sulle bollette degli italiani: circa 20 miliardi per il 4% di energia rinnovabile. Anche l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha reso noto in una relazione inviata al Parlamento che le bollette delle famiglie italiane sono state salate a causa di “un sistema di incentivi, tra i più profittevoli al mondo” che ha avuto un impatto crescente di 2,5 miliardi di euro nel 2009, di 3,4 miliardi nel 2020 e di 5,7 miliardi di euro stimati per l’anno in corso, in mancanza di interventi.

Le associazioni ambientaliste denunciano anche il blocco totale per ogni forma di incentivo dopo l’anno 2014. Blocco che andrebbe a ricadere anche sull’occupazione. L’associazione dei produttori Asso energie future ha stimato che saranno  circa 120.000 i lavoratori attivi nel fotovoltaico a rischiare il posto di lavoro, con effetti energetici per oltre 160.000 famiglie.

[Fonte: Ansa]

[Foto: ilcapoluogo]

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