Riscaldamento globale tra 1,4 e 3 gradi entro il 2050

di Redazione 5

Il riscaldamento globale ormai è inevitabile (e dopotutto ce ne stiamo accorgendo noi stessi negli ultimi anni). Resta da vedere quanto sarà. Secondo uno studio, tra i più grandi in assoluto della sua specie, effettuato presso le Università di Oxford e Princeton, nella migliore delle ipotesi questo incremento sarà di 1,4 gradi entro il 2050, un aspetto positivo visto che si rimarrebbe sotto i fatidici 2 gradi. Nella peggiore però si può arrivare anche a 3 gradi di surriscaldamento. Il che significa catastrofi.

Dicevamo che è uno degli studi più grandi in merito in quanto ha preso in considerazione ben 10 mila diverse simulazioni computerizzate effettuate elaborando centinaia di variabili, sia dipendenti dall’uomo che indipendenti, che nei prossimi quarant’anni potranno modificare l’atmosfera terrestre.

Il nostro pianeta si sta riscaldando e la temperatura media globale è cresciuta rispetto all’era pre-industriale di 0,8 gradi. Vi è un ampio consenso sul fatto che la maggior parte del riscaldamento del clima sia dovuto all’uomo, che ha prodotto enormi quantità di gas serra, utilizzando i combustibili fossili. Dato che non è possibile un futuro sostenibile basato sull’uso di carbone, petrolio e gas naturale, è necessario ridurre senza indugi le emissioni di CO2 per assicurare la stabilità del sistema climatico nel lungo periodo. Il costo di questi interventi è irrisorio in confronto al prezzo che il mondo dovrà pagare se non agiamo subito

ha spiegato Sandro Fuzzi, dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr). I fattori principali che potrebbero spostare la colonnina del termometro sono la  concentrazione di gas serra, l’attività solare, l’albedo planetaria e il trasferimento di calore tra gli oceani e il resto della biosfera. Come a dire “è vero che è colpa nostra, ma non è solo colpa nostra”. E’ evidente che una mano enorme potrebbe darla il passaggio dai combustibili fossili alle rinnovabili, ma sarà sufficiente?

Secondo Daniel Rowlands, uno dei climatologi a capo dell’esperimento, anche con inquinamento moderato entro il 2080 i 3 gradi di surriscaldamento saranno inevitabili, ma non tutti sono d’accordo con lui. Nel frattempo che si decide chi ha ragione, forse sarebbe il caso di prendere provvedimenti.

Photo Credits | Thinkstock

Commenti (5)

  1. Non nel 2050, già tra dieci anni vedremo dei disastri.Si stanno tagliando i boschi per riscaldarsi con la legna e moltissimi alberi sono attaccati da un lichene giallo,la xantoria parietina che in tre o quatto anni fa seccare le piante.L’aria nei paesi è densa di fumo. Se bruciamo le piante e inquiniamo l’aria ,coi soldi risparmiati ci compreremo una bella bombola d’ossigeno.

    1. @binno margherita: binno margherita ha detto:

      Non nel 2050, già tra dieci anni vedremo dei disastri.Si stanno tagliando i boschi per riscaldarsi con la legna e moltissimi alberi sono attaccati da un lichene giallo,la xantoria parietina che in tre o quatto anni fa seccare le piante.L’aria nei paesi è densa di fumo. Se bruciamo le piante e inquiniamo l’aria ,coi soldi risparmiati ci compreremo una bella bombola d’ossigeno.

      binno margherita ha detto:

      Non nel 2050, già tra dieci anni vedremo dei disastri.Si stanno tagliando i boschi per riscaldarsi con la legna e moltissimi alberi sono attaccati da un lichene giallo,la xantoria parietina che in tre o quatto anni fa seccare le piante.L’aria nei paesi è densa di fumo. Se bruciamo le piante e inquiniamo l’aria ,coi soldi risparmiati ci compreremo una bella bombola d’ossigeno.

      binno margherita ha detto:

      Non nel 2050, già tra dieci anni vedremo dei disastri.Si stanno tagliando i boschi per riscaldarsi con la legna e moltissimi alberi sono attaccati da un lichene giallo,la xantoria parietina che in tre o quatto anni fa seccare le piante.L’aria nei paesi è densa di fumo. Se bruciamo le piante e inquiniamo l’aria ,coi soldi risparmiati ci compreremo una bella bombola d’ossigeno.

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