Riscaldamento globale accelera la diffusione di epidemie e virus in Europa

di Redazione 1

Tra i vari aspetti negativi del riscaldamento globale, ultimo ma non da meno, è quello relativo alla diffusione più veloce delle epidemie e dei virus, riscontrata di recente nel territorio europeo. In particolare, pare che sia la propagazione della malattia virale nefropatia epidemica (NE) ad essere favorita dalle temperature in costante aumento e dagli inverni più miti. Recenti ricerche hanno infatti studiato il legame tra il picco della patologia e gli effetti del surriscaldamento terrestre.

Il dottor Jan Clemente del Department of Microbiology & Immunology del Belgium’s Rega Institute (University of Leuven) ha lavorato con un team di medici e ricercatori per studiare i focolai di nefropatia epidemica in Belgio. Il Dott. Clement ha fondato nel 1985 il Belgian Hantavirus Reference Centre, ed ha rilevato che dei 2200 casi registrati da allora, 828 (il 37,6% del totale) si è verificato solo in questi ultimi tre anni, tra il 2005 e il 2007. L’epidemia si è inoltre estesa anche ai Paesi vicini: Francia, Germania, Paesi Bassi e Lussemburgo.

Come ha spiegato lo stesso Clemente:

Questa malattia di origine animale, poco conosciuta prima del 1990, è andata progredendo gradualmente negli anni, raggiungendo proporzioni epidemiche soltanto a partire dal 2005. Se consideriamo che questi sono anche gli anni più caldi e con inverni meno rigidi, può significare che l’epidemia di NE rientra negli effetti del riscaldamento globale.

La nefropatia epidemica è causata dall’infezione del virus Puumala (PUUV), che si sviluppa da una specie di roditori comune in Europa. Gli autori dello studio ritengono che il clima più caldo provochi un aumento nei semi di piante di querce e faggi, che costituiscono l’alimento principale di questo animale.

PUUV è un hantavirus, un gruppo di virus che provocano febbre emorragica (febbri combinate con disturbi emorragici). La NE causa sintomi simili a quelli dell’influenza spesso con complicazioni renali, a volte anche con problemi polmonari, che necessitano di terapia intensiva, in certi casi addirittura di dialisi. In alcune rare forme può inoltre causare emorragia interna e la morte:

Nel 1997, più di 9000 persone nella Repubblica russa del Bashkortostan hanno contratto la malattia, di cui 34 casi sono stati fatali.

[Fonte: International Journal of Health Geographics. “Global Warming Linked To European Viral Epidemic.” ScienceDaily 16 January 2009. 18 January 2009 .]

Commenti (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.