Riscaldamento globale iniziato oltre un secolo fa

di Redazione Commenta

Forse questo studio non dimostrerà con certezza che il riscaldamento globale è collegato alle attività umane, ma qualche dubbio lo fa venire.  Secondo le rilevazioni effettuate presso l’Università di San Diego, in California, le prime prove dell’innalzamento delle temperature oceaniche risalgono ad almeno 135 anni fa, guardacaso poco dopo l’inizio della Rivoluzione Industriale.

La temperatura è uno dei descrittori più importanti dello stato fisico del mare. Al di là della semplice consapevolezza che gli oceani si stanno riscaldando, [i risultati] ci aiuteranno a rispondere ad alcune domande sul clima

ha spiegato l’autore principale dello studio, l’oceanografo Dean Roemmich. Questo studio è basato sulle oltre 300 rilevazioni effettuate nel periodo tra il 1872 ed il 1876 dall’HMS Challenger che navigò negli oceani di tutto il mondo per 69 mila miglia nautiche. Le rilevazioni furono fatte a diverse profondità con termometri dotati di protezione dalla pressione esterna. Ne è risultato che dalle rilevazioni dell’epoca, fino ad oggi, la temperatura oceanica media è aumentata di 0,59 gradi Celsius, con un +0,33 gradi nella parte più superficiale.

Inoltre la differenza tra la temperature dell’epoca e quella odierna è superiore rispetto a quelle più precise iniziate 50 anni fa, il che fa pensare che il processo di riscaldamento era stato avviato già decenni prima. Secondo Roemmich questo fenomeno è sintomo del riscaldamento globale in quanto lo squilibrio energetico del pianeta viene assorbito dall’oceano. Anche precedenti ricerche, effettuate da altri studiosi non collegati a lui, avevano dimostrato che il 90% del calore in eccesso irradiato dalla Terra viene assorbito dagli oceani. Questo, per Roemmich, spiegherebbe il fenomeno dello sbiancamento dei coralli ed altre manifestazioni simili.

Ciò significa che la temperatura dell’oceano è probabilmente la misura più diretta dell’energia che si ha dopo uno squilibrio dell’intero sistema climatico

ha concluso lo scienziato. Lo studio è stato pubblicato su Nature Climate Change ed è stato supportato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration.

[Fonte: Sciencedaily]

Photo Credits | Thinkstock

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