Riscaldamento globale, animali e piante nel clima futuro

di Redazione 1

Come sarà il mondo nel 2100? Ce lo mostreranno (si spera) alcuni animali e piante sottoposti ad un esperimento che pare un film di fantascienza. Se le proiezioni degli innumerevoli scienziati che parlano di riscaldamento globale fossero corrette, il clima di questo pianeta sarà notevolmente diverso entro la fine di questo secolo. Ma per un gruppo di piante e animali, il futuro è adesso.

Un team di biologi ha intrapreso un esperimento senza precedenti per vedere come le specie native della foresta amazzonica se la passeranno in climi mutati sottoponendoli a condizioni che simulano il maggior caldo e l’aria più inquinata, cioè come il mondo potrebbe essere in futuro.

Un team internazionale di 200 scienziati, lavorando in partnership con l’Istituto Nazionale di Ricerca per l’Amazzonia (INPA) in Brasile, ha raccolto centinaia di piante, insetti, pesci e altri animali nativi dell’Amazzonia per esporli in scenari climatici futuri per un progetto chiamato Adapta. La specie sarà ospitata in tre camere separate in ambiente controllato, le quali simuleranno le condizioni previste tra 25, 50 e 100 anni.

Vogliamo capire come organismi vivi vengono utilizzati per modificare l’ambiente naturale. Un altro punto importante da scoprire è se queste specie sono in grado di adattarsi ai cambiamenti apportati dall’uomo e che si verificano più rapidamente

ha spiegato il coordinatore del progetto Val Vera. Secondo il rapporto, macchine speciali pompano anidride carbonica nelle camere, ed il termostato sarà portato a riflettere le proiezioni del clima futuro delineate dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici. Il team di scienziati osserverà come queste specie, prelevate da uno degli ecosistemi più biologicamente diversi del pianeta, si adatteranno.

Gli esperti dicono che entro la fine di questo secolo, la temperatura globale aumenterà di circa 6° C, anche se poco si sa su come le piante e gli animali faranno fronte al mondo più caldo. Dopo un periodo di circa sei mesi o più, a seconda del ciclo di vita delle specie coinvolte, gli scienziati effettueranno un sequenziamento genetico sul loro Dna per i test futuri, e, conclude Vera, tutto ciò servirà per imparare

se ci sono i geni resistenti ai cambiamenti climatici che possono aiutare o ostacolare l’evoluzione della flora e della fauna.

[Fonte: Treehugger]

Commenti (1)

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