Rischio estinzione per gli elefanti, la Cina pretende oltre 100 tonnellate di avorio

di Redazione 6

Orecchie grandi, pelle dura, qualche tonnellata, ma soprattutto belle zanne d’avorio, che forse era meglio non avere. Naturalmente stiamo parlando degli animali più affascinanti e controversi del mondo, gli elefanti, che dal 2008 ritorneranno a rischiare l’estinzione.

Come sempre di questi tempi, la responsabilità è dei cinesi, attratti proprio da quelle belle zanne bianche, che potrebbero portare alla riapertura della caccia all’elefante, vietata da 19 anni. Ieri il Cites, l’organismo delle Nazioni Unite che controlla e regola gli scambi di flora e fauna, ha deciso di concedere alla Cina di entrare nel mercato dell’avorio. Per come stanno adesso le cose, potrebbero tornare vecchi fantasmi ad aleggiare sui poveri pachidermi africani.


Negli anni ’80 se la videro brutta, quando furono fatti oggetto di una vera e propria strage. Ben 700 mila esemplari furono uccisi a causa di quelle zanne troppo preziose per lasciarle attaccate ad un animale, ma che facevano gola a troppi miliardari che non sapevano cosa farsene dei soldi. Allan Thernton della Eia (Agenzia per la tutela dell’Ambiente), ha da subito messo in guardia i rappresentanti del Cites, parlando di rischio estinzione che potrebbe ritornare, dopo averlo sfiorato vent’anni fa. Fu proprio l’Eia che 19 anni fa bloccò quello scempio, portando una documentazione dove si dimostrava che gli elefanti erano passati da 1,3 milioni del 1980 al meno della metà, 625 mila, nel 1989.

Nel ’97 ci fu un primo strappo alla regola, a causa del presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, che spinse per approvare una modifica alla legge del Cites, che permetteva di recuperare l’avorio solo da animali già morti, e commerciarlo con quelle nazioni che si erano dimostrate attive nella protezione degli elefanti, così la Cina ne rimase esclusa.

Ora che il colosso cinese sta avanzando sempre di più in tutti i campi, sta rivendicando la sua fetta di torta all’avorio, una grande fetta, molto più grande di quella che le spetterebbe con le attuali leggi. I cinesi stanno in tutti i modi tentando di dimostrare come si sono da sempre opposti al traffico illegale di avorio, e quindi ora ne pretendono 108 tonnellate, come una sorta di risarcimento. A questa richiesta si oppone ancora la Eia, che ha dimostrato come in questi anni siano circolate illegalmente ben 121 tonnellate di avorio, senza che il governo cinese abbia fatto il minimo sforzo per opporsi, e la concessione del Cites potrebbe portare ad un aumento del bracconaggio perchè a quel punto le entrate legali di zanne (circa 11 mila quelle già nel Paese) coprirebbero quelle illegali. Il dato terribile è che fino ad oggi, finchè il commercio è rimasto illegale, sono stati uccisi ugualmente circa 23 mila elefanti all’anno nei paesi del centro africa. Il danno stimato è di circa il doppio, perchè all’attuale illegalità si aggiungerà anche la legalità, e quindi costringerà ad un nuovo periodo nero i poveri elefanti, che pur non avendo fatto niente di male, stavolta rischiano seriamente l’estinzione.

Commenti (6)

  1. …Avevo Gia’ Il Voltastomaco Per L’Estinzioni Delle Tigri…

    …Non So Piu’ Cosa Augurare A Sti Cinesi! Che Gli Venga Una Piorrea Fulminante Cosi’ USerAnno Le Cannucce Per Succhiare Il Loro Putrido Brodino!

  2. L’avorio che verrà venduto legalmente alla Cina (e non vedo perché se gli altri paesi lo comprano è normale e se lo fa la Cina è scandalo, mi sa molto di razzista) deriva da riserve ottenute da animali morti naturalmente o abbattuti perché problematici. Qui l’articolo esplicativo del Cites: http://www.cites.org/eng/news/press_release.shtml
    Bisogna fare informazione e dire la verità, non menzogne per screditare altri paesi e altri popoli che hanno lo stesso nostro diritto di vivere sulla terra.Questa continua propaganda anti-cinese è irrispettosa e razzista.

  3. non è questione di razzismo, è questione che i paesi che avevano ottenuto la concessione dal Cites vent’anni fa si erano DAVVERO prodigati per fermare il commercio illegale, cosa che invece in Cina non hanno fatto, lasciando acquistare al Giappone l’avorio e poi facendolo circolare in Cina sottobanco, quando non ne avevano avuto l’autorizzazione. Come ho scritto nell’articolo, le quantità che ora entreranno legalmente in Cina sono addirittura inferiori a quelle che circolano illegalmente, lasciando a quel popolo più del doppio di avorio che gli viene concesso. Se l’entrata legale dell’avorio abolisse definitivamente quella illegale, allora potrei darti ragione, ma siccome non viviamo nel paese dei balocchi, e sappiamo tutti come funziona il mondo, se i cinesi potranno commerciare 100, ne commerceranno 200, e questo non va bene!

  4. io conosco una pianta meglio una palma che produce frutti con
    semi di durezza come l avorio. In Amazzonia lo chiamano l’avorio vegetale
    ma il vero nome e’ Jarina o Marfim in Italia si chiama corozo ed e’ molto
    usato per fare anche bottoni. Io ho acquistato un oggeto di Jarina e l’ho
    sistemato vicino ad un oggetto in avorio erditato tanti anni fa. Vi giuro non
    si vede la differenza. Perche’ non cominciare a piantare queste piante che
    fanno anche una bella ombra e anziche’ uccidere elefanti utilizzare questi
    semi ???

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