Santuario dei Cetacei sempre più inquinato, la denuncia di Greenpeace

di Redazione 2

Torniamo a parlare di cetacei dopo aver riportato alcuni dati incoraggianti sulla presenza di specie anche rare nei nostri mari, come i delfini zifi di Civitavecchia, avvistati nell’ambito di una campagna di monitoraggio estivo che ha visto protagonisti i ricercatori dell’Accademia del Leviatano. Stavolta, però, non vi diamo buone notizie sul fronte della tutela di questi animali nelle nostre acque territoriali. Il Santuario dei Cetacei infatti è sempre più inquinato, con gravi rischi per la biodiversità marina e per la salute pubblica. A rivelarlo sono i dati sui livelli di contaminanti registrati nelle acque delle coste liguri e anche di quelle toscane contenuti nell’ultimo rapporto stilato da Greenpeace dal titolo che è di per sé indicativo, Veleni a galla. Fonti inquinanti nel Santuario dei Cetacei, presentato oggi dall’associazione ambientalista.

Come di consueto, l’allarme lanciato dal dossier è stato accompagnato dall’entrata in scena degli attivisti, una decina in tutto, che si sono presentati al palazzo della regione Liguria che ha sede a Genova per informare il presidente Burlando della grave situazione di rischio per i cetacei del santuario e chiedere il suo intervento. Lo striscione “santuario inquinato: ora basta!” srotolato dagli ambientalisti e l’atto di incatenarsi a dei bidoni con la scritta danger oltre al travestimento da balena sfollata, hanno sortito il loro effetto dal momento che gli attivisti sono stati ricevuti da Burlando che ha promesso di convocare un tavolo istituzionale per affrontare la spinosa questione.

Ma cosa c’è di tanto pericoloso nelle acque del Santuario? Le solite schifezze: metalli pesanti, composti organici volatili ed IPA sono stati rilevati, insieme ad altre sostanze tossiche, in più della metà dei campioni presi in esame. E’ intervenuto in merito ai risultati delle analisi anche l’oncologo Valerio Gennaro che spiega:

Dai dati di Greenpeace, anche se preliminari e parziali, emerge un quadro molto grave che dovrebbe obbligare le amministrazioni locali e nazionali a intervenire con urgenza per salvaguardare ambiente e salute.

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