Ambiente, il Santuario dei Cetacei torna in attività

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Santuario cetacei

Il Santuario dei Cetacei, area marina protetta tra le più importanti del Mediterraneo, tornerà in piena attività. Questo è quento deciso dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini circa il tratto di mare internazionale tra Toscana, Liguria, Sardegna, Francia e Principato di Monaco. Questo vuol dire che le rotte delle navi verranno ritracciate attraverso il Vts, cioè il tracciamento radar delle rotte delle navi, per evitare possibili collisioni coi grossi mammiferi marini e per non disturbare le loro attività nell’area di mare a loro dedicata.

Era il lontano 1999 quando i tre Stati firmarono l’Accordo Pelagos dando vita alla più grande area marina protetta per la salvaguardia e la tutela delle balene e dei cetacei. Il piano di riattivazione del Santuario, maturato a seguito del tavolo tecnico convocato dal ministero dell’Ambiente nella città di Genova, è stato siglato con gli assessori all’ambiente delle regioni coinvolte e ha visto la partecipazione delle principali associazioni ambientaliste del Paese, come Legambiente, Wwf, Greenpeace e Marevivo.

Oltre al controllo del traffico marino, il piano di intervento prevede inoltre azioni di monitoraggio delle specie e degli ecosistemi che popolano l’area marina protetta. Area fortemente minacciata dall’inquinamento da terra e dal traffico marittimo. Non da ultimo ricoridamo i rischi ambientali legati al ritrovamento di 96 bidoni contenenti rifiuti tossici altamente pericolosi nell’area di giurisdizione del Comune di Livorno, persi in mare nel mese di gennaio dalla nave Eurocargo della compagnia Grimaldi e la presenza del relitto della nave Costa Concordia, affondata nella stessa area e tuttora nelle acque del mare della Toscana; non migliorano le condizioni di salute del Santuario e delle specie che lo abitano. Il ritorno in attività dell’area marina protetta del Santuario dei cetacei e il maggior controllo delle Regioni permetterà tuttavia di monitorare costantemente la situazione e di intervenire laddove necessario.

[Fonte e foto: Ministero dell’Ambiente]

 

 

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