Scuole italiane, il 42% non è agibile

di Redazione Commenta

Che le scuole italiane crollassero a pezzi, questo era arcinoto, ma che quasi la metà, esattamente il 42%, non avesse ottenuto il certificato di agibilità, fa davvero rabbrividire. Parte da questa fotografia l’analisi di Legambiente che ha passato allo scanner 42 mila edifici scolastici, valutandoli completamente, dal pericolo sismico a quello d’incendio.

E così mentre il nostro Governo taglia i fondi alla cultura, ed in particolare alla scuola pubblica che sarebbe anche quella che avrebbe più bisogno di sovvenzioni, si scopre che la metà delle scuole italiane non ha strutture antisismiche, il 9% è a rischio idrogeologico, solo la metà ha effettuato il collaudo statico ed il 35,4% ha ricevuto la certificazione antincendio, mentre poco più del 50% ha le scale di sicurezza.

Una situazione insostenibile presentata ad inizio settimana nel dossier di Legambiente durante il dibattito a Roma a cui hanno partecipato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale dell’associazione, Stefano Baccelli, Presidente della Provincia di Lucca, Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione. Fa una certa impressione constatare che dal dibattito è emerso che oggi, ancora nel 2011, alcune scuole possiedono alcune strutture fatte in amianto, tanto che pare che ben il 18% dei Comuni non abbia effettuato il controllo necessario per individuarlo.

Ma l’amianto non è il solo pericolo ambientale e per la salute dei bambini. Esiste infatti anche il radon, e qui la percentuale dei Comuni che non lo controllano sale al 70%, così come non vengono controllati gli effetti degli elettrodotti vicino agli istituti, la vicinanza alle fonti d’inquinamento come le industrie e la prossimità alle antenne.

Per far smettere questa vergona, Legambiente ha proposto 5 soluzioni:

  1. Il completamento dell’anagrafe scolastica, in modo da assicurarsi che tutti gli istituti siano monitorati per quanto riguarda l’inquinamento.
  2. Partecipazione di studenti, genitori e rappresentanti istituzionali che si dovranno incontrare per capire le problematiche del posto.
  3. Investimenti per la messa in sicurezza degli edifici.
  4. Investimenti per la riqualificazione energetica delle scuole (il risparmio energetico e le rinnovabili sono quasi del tutto inesistenti).
  5. Creazione di linee guida per la costruzione dei futuri edifici che dovranno essere più sicuri e vivibili.

Il sospetto è che queste proposte rimarranno sempre e solo sulla carta, anche se vorremmo essere smentiti presto.

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