Sogliole inquinate nel Santuario dei Cetacei, il rapporto di Greenpeace

di Redazione 3

Di solito le aree protette dovrebbero essere zone alle quali gli agenti inquinanti non hanno facile accesso, o la loro presenza davvero impercettibile, mentre le specie che vi abitano dovrebbero vivere in pace e lontane da qualsiasi tipo di pericolo. Purtroppo questa situazione idilliaca non si verifica nel cosiddetto Santuario dei Cetacei, un’area che va dalle coste della Toscana e di parte del Lazio alla Costa Azzurra, passando per la Corsica e la parte Settentrionale della Sardegna.

Ci eravamo già occupati di un potenziale pericolo per quest’area in occasione della Primatist Trophy 2010, ma pare che anche senza questa gara l’inquinamento la faccia da padrone. Secondo un rapporto appena stilato da Greenpeace e pronto per la pubblicazione, il Santuario dei Cetacei è un posto molto inquinato, in cui si possono rilevare alcuni agenti chimici tra i più pericolosi come metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e bisfenolo A.

Questi inquinanti non dovrebbero nemmeno essere presenti in queste zone, ma secondo le analisi dei laboratori del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Siena, non solo ci sono, ma a volte superano persino i limiti di legge consentiti in acque considerate non protette. L’esempio che più fa rabbrividire è un campione prelevato al largo di Civitavecchia che supera di addirittura 10 volte il limite di mercurio consentito dalla legge. Purtroppo non è l’unico esempio negativo.

Le sogliole sono ormai considerate tossiche (in alcune zone come quella di Viareggio, la quantità di mercurio è il doppio rispetto a quella considerata pericolosa), ed in oltre un campione su quattro si trovano agenti inquinanti che sforano i limiti consentiti. Ma qui il problema non è esclusivamente di protezione ambientale, ma in particolar modo di protezione umana. Molti di questi agenti inquinanti finiscono nella catena alimentare, arrivando sin nel nostro piatto. Spiega infatti Vittoria Polidori responsabile delle campagna inquinamento di Greenpeace

Alcune sostanze, come piombo e mercurio, possono interferire con il normale sviluppo del cervello dei bambini e arrecare danni al sistema renale, oppure essere addirittura cancerogene. Le sogliole sono ottimi bioindicatori perché conducono una vita stanziale a contatto con i sedimenti e sono fra le prime specie di pesce consigliate in fase di svezzamento dei bambini.

Se i dati venissero confermati, i pericoli per l’uomo, oltre che per queste specie, sarebbero un campanello d’allarme troppo forte per poter essere ignorato, anche se una soluzione al problema è ancora lontana dall’essere trovata.

Fonte: [Ansa]

Commenti (3)

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