La Spagna riesce a garantire la metà del suo fabbisogno energetico solo con l’eolico

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parco eolico spagnolo

Tra i grandi Paesi industrializzati la Spagna è senza dubbio quella che sta facendo crescere la quota “verde” maggiormente negli ultimi anni. Questo nuovo record energetico del vento spagnolo potrebbe essere come la ciliegina su una torta che rende la penisola iberica una delle più ecologiche al mondo.

E’ piuttosto impressionante sapere che, mentre in Italia gli impianti eolici non sono per nulla favoriti ed anzi, in alcuni casi anche ostacolati, la spagnola Wind Power Association (AEE) ha annunciato che la scorsa domenica, 8 novembre, ha registrato un record importante: l’energia eolica ha fornito il 50% della domanda per l’intero periodo di tempo, con un picco del 53%.

Il record è stato fissato tra le ore 3:00 e le 8:30. La richiesta di energia durante tale periodo di tempo varia da 19.700 MW a 21.700 MW. Questo nuovo record ha migliorato quello precedente che diceva 45,1% della domanda, non di tanto tempo prima, ma di giovedi scorso, appena 3 giorni prima. Il record precedente ancora era del 43% della domanda, che si è verificato sempre nel mese di novembre.

Per i primi nove giorni di novembre, l’energia eolica è stata la fonte principale di energia elettrica per la Spagna, generando 1.770.486 MWh. Il gas naturale è arrivato solo al secondo posto con 1.368.955 MWh, e l’energia nucleare è arrivata in terza posizione con 1.223.350 MWh. In media in un anno, l’energia eolica ha rappresentato la risposta all’11,8% della domanda elettrica spagnola nel 2008. Cifre che crescono di anno in anno e che sono destinate a non fermare questa scalata.

Una scalata indubbiamente pulita, visto che gli investimenti nei combustibili fossili sono stati quasi del tutto eliminati (il carbone non esiste quasi più ed il petrolio lo si sta lentamente abbandonando), mentre si investe maggiormente, oltre che nell’eolico, anche nel solare, visto che vicino Siviglia è stata ultimata da poco la centrale solare più grande al mondo. Non sarà di certo l’ultimo di questi investimenti, e ci chiediamo quando potremo vantarli anche nel nostro Paese.

Fonte: [Treehugger]

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