Specie in via di estinzione, in Italia sono più di 300

di Redazione Commenta

specie estinzione italia 300Uno sterminio. È questo ciò a cui l’Italia sta andando incontro in questi anni. Solo che le vittime non sono esseri umani che fanno gridare allo scandalo, ma specie animali e vegetali che non fanno rumore e per questo passano inosservate. Secondo la denuncia di Federparchi, presentata in una relazione al Ministero dell’Ambiente, 161 animali e 194 piante rischiano di sparire dal territorio italiano se non facciamo subito qualcosa per proteggerle.

La relazione non a caso è arrivata ieri, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità indetta dall’IUCN, e della Settimana Europea dei Parchi, due eventi che coincidevano non a caso, e che sono serviti per fare il punto della situazione sulla biodiversità nel nostro Paese. Le nostre Liste Rosse, quelle che contengono tutte le specie che sono prossime all’estinzione, purtroppo si ingrossano sempre di più, e se perdono qualche specie non è perché non è più in pericolo, ma perché è già estinta, come è successo di recente a 6 vertebrati.

I maggiori pericoli, dicono da Federparchi, riguardano le specie marine dove circa la metà conta una riduzione pericolosa del numero di esemplari. Ma la perdita di habitat e l’inquinamento mettono a rischio anche le specie terrestri. Più o meno quanto sta accadendo per i vegetali, messi a rischio dal consumo di suolo, che costringono i botanici, per poterli salvare, a piantarli in orti artificiali in quanto, a livello selvatico, rischiano di sparire o si sono già estinti.

È stato svolto un lavoro straordinario. Le caratteristiche geografiche, climatiche e storiche dell’Italia hanno consentito nel tempo l’insediamento e la permanenza di una variegata e ricca biodiversità, inclusa una gran varietà di specie endemiche e ambienti e paesaggi esclusivi. Questa ricchezza è riconosciuta a livello mondiale. Ecco perché abbiamo la responsabilità di monitorare e salvaguardare questo capitale naturale dalle tante minacce che si profilano

ha spiegato Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi-Europarc Italia, in occasione della presentazione della relazione, il quale ha aggiunto che i dati dettagliati dello studio verranno forniti il prossimo 22 maggio.

Photo Credits | Getty Images

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