Tonno rosso, la Ue decide di non tutelarlo più

di Redazione 3

Nonostante sia una delle specie in via di estinzione più chiacchierate degli ultimi tempi, tanto di diventare uno dei simboli delle specie a rischio come gli orsi polari o i panda, come riportato dall’Associated Press, la pressione proveniente da alcuni Paesi come Francia, Spagna e altre nazioni del Mediterraneo ha costretto l’Unione Europea ad abbandonare i piani per ridurre notevolmente le quote di pesca annue di tonno rosso.

Ai tassi attuali, dove i numeri reali sui livelli di cattura di questi pesci sono di gran lunga superiori a quelli ufficiali, il tonno rosso potrebbe rischiare l’estinzione ancor prima di quanto si possa immaginare: entro il 2012. Dopo una trattativa estenuante, le 27 nazioni dell’UE hanno abbandonato il piano, in discussione da anni, in cui si discuteva di tagliare le quote di pesca in base ai pareri scientifici. Giovedi scorso la scure definitiva: i delegati hanno annunciato che prenderanno in considerazione solo gli interessi dei pescatori di tonno.

Sebbene l’Unione europea stia ancora valutando una riduzione di 2000 tonnellate rispetto alle quote attuali, le quali dovrebbero andare oltre le quote ufficiali in quanto si sa che la pesca di frodo aggrava molto la situazione, ha anche deciso di sostenere un programma per la cessazione definitiva delle attività di pesca, che molti attivisti e scienziati ritengono sia necessaria per consentire il recupero delle specie in pericolo. Ma attualmente si tratta solo di parole e buoni intenti, mentre nero su bianco c’è esattamente il contrario.

L’anno scorso, quando un divieto sul commercio internazionale del pesce è stato considerato dalla CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora, Convenzione sul commercio internazionale delle specie selvagge di flora e fauna in pericolo di estinzione) la pressione dal Giappone, tra i consumatori di tonno rosso più importanti al mondo, ha impedito che il divieto diventasse attuale, ed ora la stessa cosa avviene in Europa. Peccato che tra due anni potrebbero non avere più nulla da pescare, ed il divieto se lo saranno imposti da soli.

[Fonte: Treehugger]

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