Una petizione contro la deforestazione nella penisola di Sumatra

di Redazione 2

Delle conseguenze della deforestazione nella Penisola di Sumatra, che mette a rischio l’habitat di molti animali, tra cui le tigri, avevano già parlato tempo fa. Ma finalmente il governo indonesiano ha deciso di fare qualcosa di concreto per mettere un freno al disastro, arginando le perdite.

Ogni anno, infatti, si perdono milioni di dollari di capitale naturale proprio a causa del taglio delle risorse boschive.
Qualcosa, come dicevamo, sembra smuoversi: ieri i politici indonesiani, nel corso dell’IUCN World Conservation Congress a Barcellona,  hanno firmato un piano  che mira a proteggere le foreste rimanenti, salvando gli ecosistemi in pericolo sull’isola di Sumatra.


Dal 1985 ad oggi, ben il 48% delle foreste di Sumatra sono, infatti, scomparse, distrutte per lasciare posto alle coltivazioni agricole o per commercializzarne il legno.
Come sottolinea anche il WWF, molte di queste foreste si trovano sopra ad alcune delle più profonde riserve di torba di tutto il mondo. Così, quando gli alberi vengono rimossi, non solo si è perso l’habitat degli animali e si è radicalmente diminuita la cattura del carbonio da parte degli alberi, ma i suoli iniziano a liberare nell’atmosfera tutto il carbonio immagazzinato.
Questo ha effetti di accelerazione sul riscaldamento globale. Inoltre, la deforestazione fa scomparire l’habitat naturale di specie animali come tigri, elefanti, rinoceronti e oranghi. Sumatra è l’unico luogo del pianeta in cui queste quattro specie convivono fianco a fianco.

L’accordo siglato in questi giorni impegna tutti i governatori delle dieci province, insieme con il Ministero delle foreste dell’Indonesia, a ripristinare gli ecosistemi di Sumatra e a proteggere le zone rimaste intatte.
Il WWF si sta impegnando molto per sostenere gli sforzi governativi e ha promosso una petizione di ringraziamento a nome di tutti i cittadini del mondo, per ringraziare il governo indonesiano per questo importante impegno che finalmente si è assunto.
Per firmare basta accedere alla pagina del WWF dedicata all’iniziativa.

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