Usa-Cina: intesa firmata sulla ricerca verso un futuro rinnovabile

di Redazione 2

research-center-americano-cinese

Le due maggiori responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra al mondo hanno appena ratificato un innovativo accordo di cooperazione sullo sviluppo di tecnologie energetiche pulite. Un centro di ricerca da 15 milioni di dollari avrà sedi sia negli Stati Uniti che in Cina, e segna un passo in avanti verso il miglioramento dei rapporti tra i due Paesi che hanno idee molto diverse sul cambiamento climatico. Forse è ancora più importante sottolineare che questo potrebbe accelerare il processo di sviluppo di tecnologie energetiche più pulite utilizzabili in tutto il mondo.

Il settore delle energie rinnovabili cinese è in aumento. Il Paese è già diventato il più grande produttore di pannelli solari, e i suoi 6 progetti eolici genereranno una quantità di energia senza precedenti: tra i 10.000 e i 20,000 megawatt ciascuno. Ma il centro di ricerca è impostato per concentrarsi su alcuni settori specifici. Secondo l’Associated Press:

il centro si concentrerà sul carbone pulito e su edifici e veicoli, ha detto il Segretario all’Energia degli Stati Uniti Steven Chu. Esso mette in evidenza il potenziale di cooperazione USA-Cina in un settore che Washington dice potrebbe creare migliaia di posti di lavoro.

I grandi ostacoli però restano, e cioè, principalmente il disaccordo sugli obiettivi di riduzione delle emissioni che la Cina dovrebbe adottare, in quanto Paese ricco e sviluppato. Questo è il motivo per cui il centro di ricerca è un passo nella giusta direzione, ma non la soluzione definitiva. Sempre da AP:

Stephen Chu e il Segretario al Commercio Gary Locke sono a Pechino dalle lobby cinesi per promuovere lo sviluppo del settore privato dell’energia solare, eolica, biocarburanti e altre energie pulite. Locke ha fatto appello alla Cina per evitare le barriere commerciali verso le tecnologie pulite. Alcune aziende di Pechino stanno cercando di costruire la propria industria, bloccando la concorrenza all’interno del Paese e chiudendo i concorrenti esteri all’energia eolica e ad altri progetti. “Abbiamo bisogno di autorizzare gli imprenditori e gli innovatori statunitensi e cinesi a collaborare senza le barriere commerciali artificiali” ha concluso Locke.

Il centro dovrebbe essere un modo per scoraggiare il protezionismo, ma è interessante che i maggiori affari della Cina al momento siano le turbine eoliche e i pannelli solari. Questo dovrebbe essere ottimale come progetto produttivo, ma soprattutto accelerare lo scambio di informazioni sulle tecnologie verdi.

Fonte: [Treehugger]

Commenti (2)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.