Washington DC introduce una nuova tassa sulle buste di plastica, ma con finalità ecologiche

di Redazione 1

tasse busta plastica

Dal prossimo anno in Europa saranno vietate le buste di plastica per la spesa, le cosiddette “shopper”. Negli Stati Uniti non vige ancora il divieto, ma hanno trovato un modo migliore per risolvere il problema: incidere su quello a cui gli americani tengono di più, il portafoglio.

Il governo della città di Washington DC, all’inizio di questo mese, imporrà una tassa di 5 centesimi per i sacchetti di plastica ai clienti dei supermercati. I funzionari della città prevedono di utilizzare il fatturato aumentando la lotta contro l’inquinamento di un fiume locale. Secondo i produttori dei sacchetti di plastica, che ovviamente non sono soddisfatti della nuova imposta, la decisione costerà alle famiglie di Washington “5 milioni di dollari nel 2010”. O, in altre parole, i residenti avranno 100 milioni di opportunità di scegliere un’alternativa eco-friendly ai sacchetti di plastica l’anno prossimo.

Ma la Capitale non è la prima città a scoraggiare le terribili “Plastic Bags”. La nuova tassa sui sacchetti, finalizzata ad eliminare gradualmente il prodotto, noto per essere una fonte comune di rifiuti per le discariche, è già nota a San Francisco, dove nel 2008 è stato vietato l’uso dei sacchetti di plastica in città, ed è stato ordinato che fossero sostituiti con materiali più eco-friendly, come la carta, anche se i sacchetti di tela riutilizzabili stanno guadagnando popolarità.

Adrian Fenty, il sindaco di Washington, ammette che i fini della tassa non sono di aggiungere un onere finanziario per i suoi cittadini, ma di incoraggiare gli acquirenti a non essere tassati:

Ho studiato questa legge al fine di ridurre la quantità di sacchetti di plastica che inquinano i nostri fiumi. Vogliamo che il mondo intero sppia che è possibile salvare il fiume e risparmiare cinque centesimi portando da casa la propria busta della spesa.

Il giro di vite sui sacchetti di plastica può essere una tendenza mondiale. Solo l’anno scorso, la Cina ha istituito un nuovo tributo sui sacchetti ed emesso regolamenti per vietare i tipi più inquinanti. Il divieto dei sacchetti puro e semplice può essere un modo per farli uscire dai negozi per non farli più tornare, ma una piccola tassa, come quello ormai imposta ai residenti di Washington DC, può essere più efficace per incoraggiare i consumatori a fare scelte eco-friendly.

Fonte: [Treehugger]

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