WWF: la ricetta anti-crisi è la green economy con i suoi 3,4 milioni di posti di lavoro

di Redazione 1

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Nonostante i proclami che arrivano da più parti, la crisi economica c’è e siamo ancora ben lontani dall’uscirne. Il vero problema che attanaglia i cittadini di tutto il mondo industrializzato è la disoccupazione. La crisi infatti è dovuta soprattutto al fatto che sempre più persone perdono il posto di lavoro, e non riescono a trovare il modo di “riciclarsi”. La nostra Terra gliene offre uno e non possiamo permetterci di lasciarcelo sfuggire.

Si chiama Green economy, ed è letteralmente l’economia ecologica di cui tanto parliamo da tempo su queste pagine. I posti di lavoro disponibili in questo settore sono milioni, perché si tratta di una categoria nuova, ancora non sufficientemente sfruttata, ed in continua crescita negli ultimi anni. Una crescita che di certo non verrà fermata prossimamente, ma anzi, continuerà senza dubbio, vista l’obbligatorietà di utilizzare energia pulita in futuro. Ad appoggiare questa tesi oggi arrivano anche i dati elaborati dal WWF, il quale afferma che per i prossimi anni il settore verde garantirà nella sola Unione Europea almeno 3,4 milioni di posti di lavoro.

E’ sicuramente il migliore settore, visto che in molti altri i posti di lavoro si stanno perdendo, mentre nel settore “inquinante“, come quello delle attività estrattive, elettricità, gas, cemento, ecc., i posti di lavoro che saranno disponibili nei prossimi anni saranno “solo” 2,8 milioni.

La maggior parte dei posti ecologici invece saranno destinati alla mobilità sostenibile, unico campo in cui l’Italia conta qualcosa, dato che siamo tra i migliori produttori di veicoli a basso impatto ambientale. Per il futuro sono previsti 2,1 milioni di posti di lavoro in questo settore, principalmente impiegati nella produzione di auto elettriche o ibride, nonché nel trasporto pubblico sostenibile. Altri 400 mila posti saranno destinati alla produzione di energie rinnovabili, il settore su cui deve puntare l’Italia, visto che possiamo vantare più sole e più vento di tutti, ma abbiamo i tassi di occupazione più bassi d’Europa. Pensate che nel nostro Paese gli impiegati nel solare fotovoltaico sono 1.700, in Germania 42.000, e non venitemi a dire che c’è più sole in Germania che in Italia.

Non solo. Il solare termico dà lavoro in Italia a tremila persone, in Germania ad oltre 17 mila, e numeri simili si possono registrare anche in altri settori. Insomma, una via per uscire dalla crisi c’è, ma come al solito, non arricchendo il portafoglio di nessuno, dovrà superare molti ostacoli per poter essere intrapresa.

Fonte: [Ansa]

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