Xylella fastidiosa nel Salento, nuove scoperte sull’origine del batterio degli ulivi

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Il batterio Xylella fastidiosa, corresponsabile dei problemi che affliggono gli ulivi del Salento, potrebbe provenire dal Costarica. Gli inquirenti ne sono quasi certi, nonostante si parli anche del trasporto del batterio nel nostro paese per motivi di studio a un convegno dello Iam e dell’impossibilità, per gli inquirenti, di indagare presso la sede dell’Istituto Agronomico Mediterraneo.

xylella fastidiosa batterio ulivi salentoIl contagio degli ulivi affetti da complesso del disseccamento rapido degli olivi (o CDRO) dovuto in parte al batterio Xylella fastidiosa, è più rapido del previsto è la situazione nel Salento risulta più difficile e complicata ogni giorno che passa. Intanto però arrivano novità importantissime in merito alla misteriosa presenza del batterio in Europa e nella provincia di Lecce in particolare: appare estremamente probabile che possa essersi diffuso a seguito dell’importazione e piantumazione di piante provenienti dal Costarica. È stato chiarito che il ceppo batterico presente nei casi di CDRO è quello della Xylella fastidiosa subspecie pauca ceppo codiro, lo stesso identico batterio individuato di recente su alcuni oleandri in Costarica. A conferma che la presenza del batterio degli ulivi nel Salento possa essere giunto tramite importazione di tali piante giunge dall’identificazione del batterio su piante di caffè intercettate in Olanda e in Francia, sempre con provenienza dal Costarica (occorre considerare che è da tempo noto che il batterio è in grado di attaccare più specie vegetali e di passare quindi da una specie a un’altra). In secondo luogo è nota anche l’abituadine alla piantumazione in terra salentina (nelle masserie ma non solo), di piante provenienti dal centroamerica.

Per quanto sembri ora estremamente probabile che il batterio Xylella fastidiosa nel Salento sia giunto tramite importazioni dal Costarica, è giusto citare un’altra “pista”, quella che conduce a un convegno internazionale di esperti svoltosi nel 2010 presso lo Iam: in questa occasione il batterio era stato portato deliberatamente in Italia e l’accesso regolarmente consentito per motivi di studio. Gli inquirenti lamentano l’impossibilità di indagare, di effettuare sequestri e perquisizioni per via dell’immunità giudiziaria di cui gode l’istituto, a seguito della quale gli inquirenti sono limitati nelle indagini. Tuttavia va sottolineato che il batterio portato al convegno, pur trattandosi di Xylella fastidiosa, non è lo stesso riscontrato nei casi di complesso del disseccamento rapido degli olivi, identico invece a quello riscontrato su esemplari di piante originarie del Costarica. Il convegno Iam non appare quindi come il principale indiziato per la diffusione del batterio nel Salento.

La Forestale, fortemente impegnata nello studio del CDRO, non ha comunque escluso la possibilità che possa esserci un altro batterio, forse endogeno, alla base delle patologie di alcuni degli ulivi attaccati. Per sintetizzare, le ultime notizie sulla Xylella fastidiosa gettano quindi una luce importante sull’origine della sua diffusione nel nostro paese ma non diradano ancora tutti i dubbi in merito alla diffusione del batterio e del CDRO cui appare collegato. Intanto dalla Guardia Forestale giunge un’ulteriore conferma che la situazione, a seguito degli ultimi dati e dell’apparente identificazione del batterio anche a Oria, “non si controlla più”.

Photo credits | Giovanni Bianco su Flickr

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