Allergie: regalo di primavera!

di Redazione 2

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La primavera è alle porte e con essa anche il rischio di allergie, infatti il periodo che va da marzo ad ottobre è caratterizzato dalla massima concentrazione di allergeni nell’ aria, potenziato dal progressivo aumento delle temperature. Un recente studio ha stimato che circa dieci milioni di italiani soffrono di allergie, mentre negli Stati Uniti esse rappresentano la categoria di patologie croniche piu’ frequenti. Tali affezioni colpiscono l’ apparato respiratorio con riniti e sinusiti, accumulo di muco e starnuti, inoltre molto diffuse sono anche le reazioni cutanee o di ipersensibilita’ da contatto.

Le cause principali della comparsa del fenomeno allergico sono: la marcata concentrazione di inquinanti organici e smog, presenti nelle grandi citta’, le elevate temperature che aumentano la difficolta’ respiratoria, la predisposizione genetica che viene stimolata dal contatto con gli agenti esterni.


L’ asma è una delle forme allergiche maggiormente diffuse, ne soffrono piu’ le donne (sono circa il doppio rispetto agli uomini), secondo uno studio, perche’ hanno una maggiore tendenza a somatizzare e a stressarsi, con conseguenza di un repentino abbassamento delle difese immunitarie e quindi di una maggiore sensibilita’ ai pollini, agli acari, ai derivati chimici presenti nei cosmetici.

Circa il 54% delle persone allergiche vive nelle grandi citta’ industriali, lontane dal mare, con un’ età compresa tra i 21 ed i 44 anni, tuttavia il numero potrebbe salire ancora poiche’ molte persone considerano queste patologie poco rilevanti.

Tra i paesi che registrano delle percentuali minime di soggetti affetti da riniti ed asma allergiche, ci sono quelli del bacino del Mediterraneo, la Grecia in testa, poiche’ la presenza del mare e le vitamine ed i nutrienti degli alimenti della dieta mediterranea, proteggono e rafforzano il sistema immunitario. Le zone costiere inoltre presentano una bassa concentrazione di pollini dannosi, e di gas inquinanti, che riducono i problemi bronchiali e respiratori.

Uno studio dell’ Harvard School of Public Health ha rivelato invece che nei paesi settentrionali vi è un tasso di allergie maggiori rispetto alle zone meridionali, a causa della carenza di vitamina D (dall’ effetto protettivo sulle cellule linfocitarie) nei soggetti affetti, poiche’ viene sintetizzata soprattutto grazie alla presenza del sole.

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