Esplosione nucleare Giappone, il punto sulle centrali

di Redazione 2

Centrale nucleare di Fukushima: è ancora seria la crisi che ha coinvolto alcuni degli impianti atomici nipponici. Una nuova scossa di 6.2 gradi ha fatto sussultare nuovamente il Giappone, alle prese in queste ore con l’allarme nucleare che fa tremare la popolazione, i Paesi confinanti ed il mondo intero forse ancor più del terremoto, per via degli scenari catastrofici che potrebbe aprire. Occorre mantenere la calma ma chi può stia lontano e lasci il Paese, fanno sapere dall’ambasciata italiana.

Oggi è avvenuta una nuova esplosione nel reattore 2 ed un incendio nel reattore numero 4, reattore che era spento quando è avvenuto il sisma. L‘esplosione è stata scatenata da una reazione chimica avvenuta con il vapore rilasciato, vapore che a contatto con lo zirconio che ricopre le barre di combustibile, rilascia idrogeno.

Anche l’incendio al reattore 4 è avvenuto per colpa dell’idrogeno ma le dinamiche sono ancora poco chiare. Secondo gli esperti, malgrado il reattore fosse spento al momento del terremoto, potrebbe darsi che il sistema di scarico nell’atmosfera, in comune con il reattore 3, avrebbe provocato l’immissione dell’acqua utilizzata per raffreddare il 3 nel circuito del 4, provocando l’esplosione.

Il guscio più interno, quello che racchiude il nocciolo, è fortunatamente ed al momento ancora integro in tutti e tre i reattori di Fukushima 1 attivi al momento della scossa di venerdì scorso.
Questo a Fukushima 1. A Fukushima 2 la situazione sembra essere tornata alla norma in tutti e quattro i reattori.
I venti stanno spingendo la radioattività sull’oceano, lontano dalle coste giapponesi. Il rischio di contaminazione, in questo caso, diminuisce. A dirlo è l’OMM, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, con sede a Ginevra, nelle parole della portavoce Clara Nullis che ha sottolineato però che i venti cambiano continuamente.

A Tokyo le radiazioni sono 10 volte più alte del normale e i cittadini sono a dir poco allarmati sulle possibili ripercussioni sulla salute pubblica degli incidenti già avvenuti oltre che ovviamente in perenne stato d’allerta per gli sviluppi della crisi nucleare. Il premier NaotoKan, in un intervento televisivo, ha invitato la popolazione nel raggio di 30 km dalla centrale di Fukushima a non uscire di casa, dal momento che l’ultima esplosione avrebbe provocato una nuova fuga radioattiva.

Per approfondire:

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[Fonte: Ansa]

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