Protocollo di Kyoto: le bugie del Canada che scappa dalle sue responsabilità

di Redazione 2

Come in molti sapranno, il Canada non ha intenzione di prolungare il Protocollo di Kyoto che scade nel 2012. Ma ancor peggio, il Ministro dell’Ambiente canadese ha annunciato che il suo Paese uscirà dal trattato ancor prima della scadenza naturale. Una scelta incredibilmente assurda che ha fatto infuriare tutti i Paesi del mondo, compresi quelli che inquinano anche di più e quelli che, come il Canada, non avrebbero voluto prolungare il Protocollo. Purtroppo, di fronte a questa scelta così impopolare, il Governo dello Stato nordamericano ha scelto di raccontare un sacco di bugie.

La prima, la più grossa, l’ha annunciata proprio il Ministro Peter Kent che ha spiegato che il suo Paese, se fosse rimasto all’interno del trattato, il prossimo anno avrebbe dovuto sborsare una penale di 13,6 miliardi di dollari. Nulla di più falso. Questa bugia è stata raccontata al suo stesso popolo per fargli accettare quella che sembra tanto una fuga dalle responsabilità, visto che almeno i canadesi si sono mostrati abbastanza attenti all’ambiente. In realtà non c’è nessuna penale. Secondo il Ministro tale gabella era dovuta al fatto che secondo i parametri, il suo Paese avrebbe dovuto ridurre le emissioni del 6% entro il 2012, ed invece le ha aumentate di oltre il 30%. Ma se si va a spulciare nel trattato non c’è nessun riferimento a multe da pagare.

Al massimo ciò che rischiava il Canada è che gli sarebbe stato chiesto di acquistare dei crediti per l’inquinamento, molto meno dei 13 miliardi annunciati, i quali però non sarebbero stati vincolanti, nel senso che se non li avesse acquistati nessuno sarebbe andato a bombardare il Paese. Sarebbe stato soltanto dichiarato “insolvente” e sarebbero aumentate le restrizioni per il Kyoto 2. Ma siccome il Canada aveva già annunciato di non volervi partecipare, in pratica non rischiava assolutamente nulla. A parte la figuraccia, naturalmente.

La seconda bugia sta nel fatto che il Ministro Kent aveva addossato la colpa di questa fuga alla multa. In realtà pare che il motivo vero stia nel fatto che il Governo canadese non abbia alcuna intenzione di tagliare le emissioni (per questo non voleva aderire al Kyoto 2), ma da tempo vuole investire nel petrolio, ed in particolare nelle riserve vicine al Polo che sono tra le più ricche al mondo, e nelle sabbie bituminose che provocano una quantità incalcolabile di emissioni.

Ad ogni modo, per capire quanto sia insensata questa scelta, basti pensare che persino il Giappone, che dopo ciò che è accaduto a Fukushima avrebbe tutto il diritto di uscire dal trattato, nonostante abbia già dichiarato di non voler più essere vincolato, ha chiesto al Canada di rispettare i patti. Qualcosa però bisognerà fare, almeno per quanto riguarda il trattato che si spera venga ratificato nel 2015, e cioè prevedere multe salatissime per chi decide di uscire dagli accordi prima della scadenza naturale, altrimenti non avrebbe più senso definire “vincolanti” questi obiettivi.

Photo Credits | Getty Images

Commenti (2)

  1. E intanto il Canada figura sempre tra le nazioni più vivibili ed ecologicamente più pulite del mondo mentre l’ Italia sprofonda sempre di piu’ nel baratro dell’ inquinamento.
    Se si pensasse di più alle bugie dei nostri politici invece che a quelle degli altri…
    Good job Canada!

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