Rogo di Pomezia: stop al cibo proveniente dalle zone limitrofe

di Redazione 32

Il rogo tossico di Pomezia è stato una vera e propria catastrofe ambientale. La Asl aveva già avvertito del rischio che, oltre alla nube contenente i pericolosissimi fumi della combustione, ci fosse anche il pericolo della presenza di amianto sui materiali campionati provenienti dai tetti del capannone andato in fiamme.

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L’amianto proviene dalle lastre ondulate della copertura interna ed esterna del capannone ma la Asl non è ancora in grado di stabilire l’entità di tale sostanza nociva e l’eventuale grado di inquinamento. Ecco perchè, per prevenzione, la Als ha diramato un divieto di approvigionamento di derrate alimentari per un territorio nel raggio di 5 km dal luogo in cui è avvenuto il rogo. Il divieto riguarda in particolare le mense scolastiche servite dalle aziende che operano in quelle zone.

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Le scuole pian piano stanno riaprendo ma resta alto l’allarme alimentare. Per aiutare i cittadini a gestire l’emergenza, il Comune di Pomezia ha diramato alcune direttive e raccomandazioni utili a chi risiede nel territorio. Un primo divieto riguarda la raccolta, la vendita, il consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati nella zona, divieto di pascolo degli animali, divieto di utilizzo dei foraggi provenienti dall’area interessata  o che potrebbero essere stati esposti ai residui della combustione.

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E’ consigliabile lavare accuratamente tutti i prodotti ortofrutticoli con acqua corrente e potabile. Si raccomanda il lavaggio esclusivamente con acque di superficie esterne. Per quanto riguarda gli impianti di condizionamento o aerazione forzata, è necessario procedere al cambiamento/manutenzione dei filtri e delle condotte, in particolare per chi li aveva disattivati nel giorno dell’incendio e ha intenzione di riattivarli adesso.

Commenti (32)

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