Addio limiti alle emissioni in Europa. Angela Merkel, probabilmente a causa di una mossa elettorale visto che in Germania si voterà in autunno, ha deciso che per difendere il settore trainante dell’economia tedesca, quello automobilistico, è disponibile a far saltare qualsiasi accordo per limitare le emissioni. L’Ue aveva deciso già da un anno alcuni limiti da imporre ai produttori di automobili per migliorare l’efficienza energetica dei veicoli a partire dal 2015. Ma il poco tempo a disposizione ed i limiti troppo stringenti hanno sollevato non poche polemiche.
limiti alle emissioni
Emissioni aerei, le compagnie extraeuropee decidono regole autonome
Da un paio di mesi a questa parte, da quando cioè sono entrate in vigore le nuove leggi europee che prevedono il pagamento della tassa sull’inquinamento da parte delle compagnie aeree, le polemiche non hanno mai smesso di incendiare il dibattito. Le compagnie dei Paesi extraeuropei non sono mai state convinte che fosse giusto pagare una tassa per far del bene all’Europa, e così hanno deciso l’opposizione dura, come quella della Cina che ha persino minacciato di non attraversare più i cieli del Vecchio Continente. Fino a mercoledì quando hanno deciso di coalizzarsi.
Suv banditi da Parigi per fermare l’inquinamento
Parigi mette al bando Suv e vecchie auto diesel dal nuovo anno per limitare l’inquinamento e i livelli di PM10 nell’aria. Come ha spiegato il sindaco della capitale francese, Bertrand
Italia vicina all’obiettivo di Kyoto
L’Italia era uno di quei Paesi che sembrava voler mettere gli obiettivi ambientali in secondo piano, preferendo quelli economici. Per questo è stato uno di quelli che si è opposto ai limiti alle emissioni a Copenaghen, e tra quelli che ha firmato in ritardo e con qualche riserva il protocollo di Kyoto, 13 anni fa.
Poi è arrivata la crisi, e ha scombinato tutti i piani. Ora sì che siamo vicini agli obiettivi decisi a Kyoto e che, fino a qualche anno fa, sembravano impossibili. Ad affermarlo è l’ex ministro dell’Ambiente, oggi Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, il quale questa mattina ha snocciolato delle cifre confortanti: la riduzione delle emissioni rispetto al 1990 toccherà il 6,5%, quanto cioè previsto dal Protocollo, e ci sono possibilità anche che superi tale soglia. Noi a dir la verità ce lo auguriamo, perché al 2020 dobbiamo raggiungere almeno un 20%, che non è poco.
Legislazione verde Usa: il primo passo di Obama è stato compiuto
Obama l’aveva promesso: l’America diventerà un Paese ecologico, e così, dopo aver riunito i migliori cervelli del mondo per partorire una legislazione che raggiunga questo scopo, ha ottenuto alla prima votazione la maggioranza della Camera americana. Con 219 voti favorevoli e 212 contrari, è stata approvata la legge sul cambiamento climatico, il primo passo verso un’America (e di conseguenza dell’intero mondo) verso la sopravvivenza al riscaldamento globale.
Il punto più importante di questa legge è una scelta innovativa che mai nessun presidente Usa aveva rischiato di proporre: mettere dei limiti alle emissioni per tutte le aziende, comprese quelle più inquinanti come le raffinerie e le centrali elettriche. Il limite posto da Obama è del 17%, rispetto ai livelli del 2005, da raggiungere entro il 2020, che diventerà l’83% entro il 2050.