Commercio sostenibile, anche l’Italia fa la sua parte

di Redazione 2

Abbiamo sempre parlato di riciclo e riutilizzo dei materiali di scarto. Sappiamo che è una cosa buona ed è il modo migliore per uscire da crisi sia economiche che ambientali, per non ritrovarci immersi dall’immondizia come accaduto a Napoli fino a poco tempo fa.

Ma fa piacere vedere che qualcuno ci deve aver preso proprio in parola perché ha deciso di fare del riciclo l’obiettivo della propria vita e del proprio lavoro. Stiamo parlando del sito internet yoox.com che ha lanciato la propria iniziativa eco sostenibile Yooxygen. Si tratta di una linea di moda con capi costruiti con materiali interamente riciclati e con un impatto ambientale che, assicurano dall’azienda, sarà a zero emissioni.

Ad aderire all’iniziativa ci sono state anche le più grandi firme della moda internazionale, da Armani a Gucci, da Dolce & Gabbana a Prada, senza nulla togliere alle altre decine di marchi che hanno contribuito alla realizzazione di questa linea. Un esempio di quanto trovereste sul sito è la “Venetian Bag” di Fendi, una pochette costruita grazie a sottili lamine di alluminio che una volta componevano le tende veneziane.

Ma non c’è solo il riciclo. Infatti si dà molta importanza anche al commercio equo e solidale. In questo modo sappiamo che la linea di gioielli e accessori è costruita tutta completamente a mano e con oggetti provenienti dalle foreste pluviali direttamente dal produttore. Fino poi ad arrivare all’essenza dell’ecologia, il biodegradabile. Alcuni oggetti, come quelli per la tavola, sono costruiti in polimeri ricavati dal mais e quindi al 100% biodegradabili ed interamente fatti a mano. La realizzazione di questi oggetti è stata effettuata da Pandora Design, le cui opere sono esposte anche al Moma di New York. Un buon modo ecologico ed intelligente per rifarsi il guardaroba e non solo.

Commenti (2)

  1. sarà pure commercio equosolidare ma visti i prezzi impossibili, la maggiorparte di noi non se lo potrà permettere.
    Crisi, crisi, ma i grandi marchi vestono ancora i pochi ‘eletti’ e ora saranno loro ad aggiudicarsi anche questo eqosolidale.

  2. Concordo, i prezzi sono decisamente troppo alti. Il costo di fabbrica credo che per loro sia non più di 5 euro e una borsa costa 700 euro. So che in molti spendono tanto per vestirsi e per comprare abiti firmati ma io sono assolutamente contraria. Perchè penso che ci fanno pagare una semplice firma, non certo la qualità della merce, d’altra parte anche le grandi firme vanno a produrre i loro capi in Cina, sfruttando i bambini, e noi buttiamo via uno stipendio per questi strozzini vestiti da superfighi? Mah…

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