Inquinamento: tra le 20 banche più inquinanti al mondo ci sono anche le italiane

Non solo le banche sono per gran parte responsabili di questa crisi economica che non ha mai fine, ma hanno il loro zampino anche quando si parla di inquinamento. E non stiamo parlando delle emissioni, che di certo non saranno poche, emesse da ogni singola filiale, ma molto peggio: parliamo dei finanziamenti elargiti alle industrie più inquinanti del pianeta, come ad esempio le centrali elettriche a carbone.

Decreto fonti rinnovabili, Berlusconi rassicura le imprese

Sul decreto fonti rinnovabili è intervenuto ieri il premier Silvio Berlusconi, cercando di stemperare la tensione sul blocca-solare che serpeggia, insieme ad un’ondata di malcontento irrefrenabile, nel mondo della green economy. Banche, imprese, ambientalisti, lavoratori e persino studenti che si stanno formando in questo settore, non nascondono la sfiducia sul dl di attuazione della Direttiva 2009/28/CE che, così com’è stato formulato, rischia di paralizzare un intero comparto che porta ricchezza, occupazione e sostenibilità al Paese.
All’indomani della manifestazione a Roma Sos rinnovabili, Berlusconi rassicura le associazioni:

Presto il quadro dei nuovi incentivi consentirà alle aziende del settore la programmazione di investimenti per un mercato maturo di lungo periodo in vista degli obiettivi europei per il 2020.

Nucleare in Italia, Greenpeace punta il dito contro le banche che guadagnano sull’atomo

banche nucleari
Quando si chiedono finanziamenti alle banche per progetti sulle rinnovabili, a volte capita di sentirsi rispondere “non ci sono soldi”, oppure “aspettiamo che passi la crisi”. Ma dal 2000 al 2009, dunque anche nel pieno della crisi economica, le banche di tutto il mondo hanno finanziato l’industria del nucleare per la folle cifra di 175 miliardi di euro, di cui oltre la metà, 92 miliardi, pagati dalle prime 10 (BNP, Barclays, Citi, Société Générale, Crédit Agricole/Calyon, Royal Bank of Scotland, Deutsche Bank, HSBC, JP Morgan e Bank of China).

Si tratta di investimenti considerati sicuri dalle banche, dato che poi a ripagarli saranno gli Stati, e di conseguenza i cittadini, i quali sicuramente non corrono il rischio di insolvenza che hanno i privati che vogliono investire su sole, vento, acqua e geotermia. Il sito internet nuclearbanks.org ha pubblicato un rapporto, ripreso poi a livello mondiale da Greenpeace, in cui svela quali sono le banche che ci guadagnano in questo investimento, e fa capire come mai ora potremmo ritrovarci le centrali anche in Italia.