Altro che fallimento, il congresso di Copenaghen potrebbe essere anche meglio di quello che si aspettava. E’ molto probabile che non si troverà un accordo globale sul taglio delle emissioni, ma questo solo perché ogni Paese si è deciso a tagliare le proprie autonomamente. Resta da vedere se manterranno o no la promessa, ma intanto l’impegno messo nero su bianco è già un grossissimo passo in avanti.
A dare la scossa definitiva è il presidente cinese Hu Jintao, proprio colui che qualche settimana fa sembrava aver affossato le speranze di dialogo. Il presidente cinese aveva deciso di non legarsi agli obiettivi che verranno proposti a Copenaghen per poter avere carta bianca e agire autonomamente, secondo le capacità del suo Paese. Oggi arriva l’impegno ufficiale che può far esultare gli ambientalisti di tutto il mondo: -40% (che potrebbe arrivare fino al 45%) entro il 2020 rispetto ai livelli del 2005.