animali in via di estinzione opossum

Animali in via d’estinzione, ora rischia anche una specie di opossum

animali in via di estinzione opossumSi chiama possum di Leadbeater ed è la prossima specie di marsupiale che potremmo perdere sulla Terra. Questo strano animaletto, che vive solo in Australia, è ormai prossimo alla sparizione definitiva, se non si prendono provvedimenti. Come sta accadendo per i koala, anche questa specie di opossum rischia di sparire a causa della distruzione dell’habitat in cui vive. Sotto accusa per la precisione è l’amministrazione dello Stato di Victoria, l’unica zona in cui vive questa specie.

ecosistemi a rischio lista rossa

Ecosistemi a rischio, si pensa ad una Lista Rossa anche per loro

ecosistemi a rischio lista rossaDa alcuni anni l’organismo dell’ONU IUCN sta salvando diverse specie dall’estinzione grazie alla compilazione dell’ormai famosa Lista Rossa, un elenco di specie che devono essere protette perché molto vicine alla sparizione totale. Da qui si è pensato di allargare lo sguardo e coinvolgere anche gli interi ecosistemi. Per questo l’International Union for the Conservation of Nature sta studiando la possibilità di stilare una nuova lista degli ecosistemi che rischiano il collasso, e che chiaramente vanno protetti.

Specie in via d’estinzione: un nuovo metodo individuerà le specie salvabili

Esistono già alcuni metodi ben consolidati che utilizziamo per determinare lo stato di salute delle specie. A stabilire quello ufficiale è l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, che ha redatto la famosa Lista Rossa in cui sono elencate le specie più in pericolo. Ma è abbastanza per sapere se una specie è vulnerabile, in pericolo, in pericolo critico, e così via?

Potrebbe non essere utile, agli scopi della conservazione, conoscere soltanto il grado di rischio che una specie corre per poterla salvare dall’estinzione. Per questo Un gruppo di ricercatori sta cercando di stilare un nuovo metodo, denominato “Safe into Action”, per andare oltre la classica lista.

Lista rossa IUCN


Lista rossa IUCN

La Lista rossa IUCNIUCN Red List of Threatened Species) istituita nel 1948, è il più ampio database esistente al mondo sullo stato di conservazione della biodiversità animale e vegetale.

L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources, IUCN), è l’ente responsabile della sua compilazione annuale.I circa 7500 scienziati della Commissione per la salvaguardia delle specie (IUCN Species Survival Commission, SSC) hanno il compito di raccogliere ed aggiornare costantemente i dati per redigere la lista. Trattasi di  un team di biologi, botanici, zoologi, fitosociologi, entomologi etc., che prestano parte del loro lavoro scientifico all’IUCN in maniera totalmente gratuita.

Una pianta su 5 è a rischio estinzione

Nell’anno della biodiversità, l’analisi globale del rischio di estinzione per le piante del mondo, condotta dal Royal Botanic Gardens, Kew, il Natural History Museum di Londra e l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), ha rivelato che le piante del mondo sono in via di estinzione come i mammiferi, e forse anche peggio.

Pare infatti che una pianta su cinque rischi di scomparire per sempre. Lo studio è un punto di riferimento importante per la conservazione delle piante ed è la prima volta che la minaccia concreta viene stimata sulle 380 mila specie di piante note. I risultati saranno presentati ai governi che si riuniranno a Nagoya, in Giappone, a metà ottobre per stabilire nuovi obiettivi nel vertice delle Nazioni Unite sulla biodiversità.

Biodiversità, il camoscio appenninico nel Parco dei Sibillini è “quasi” salvo (fotogallery)

camoscio 5

Il suo nome scientifico è Rupicapra pyrenaica ornata, ma è meglio conosciuto come camoscio appenninico o camoscio d’Abruzzo, e siamo andati molto vicini al perderlo definitivamente. Questo bellissimo quadrupede era stato inserito nella Lista Rossa dell’IUCN perché il suo numero, soprattutto a causa del bracconaggio, si stava riducendo drasticamente.

Per fortuna alla fine del 2008 le autorità del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise hanno tentato il tutto per tutto, con la migrazione assistita, catturando cioè 8 esemplari e liberandoli nel parco dove, al sicuro dai cacciatori, potessero vivere e riprodursi senza problemi. Un esperimento riuscitissimo, dato che nell’arco di poco più di un anno gli esemplari sono raddoppiati.

Un altro uccello dichiarato estinto

Alaotra_grebe

Il suo nome è Alaotra Grebe, e vive normalmente in Madagascar. O forse sarebbe meglio dire viveva. Infatti questo uccello simile all’oca, avvistato l’ultima volta nel lontano 1985, è stato dichiarato estinto nell’ultimo aggiornamento della Lista Rossa IUCN riguardante le specie minacciate e in pericolo di estinzione.

Il suo nome scientifico era Tachybaptus rufolavatus, ma in Italia era conosciuto come “tuffetto del Delacour“, ed era un uccello di medie dimensioni che si ritiene avesse ali talmente piccole da non permettergli di volare per lunghe distanze, ed era quindi limitato al suo habitat principale del Lago di Alaotra e zone circostanti, nell’isola africana del Madagascar.

Biodiversità: 23 specie a rischio estinzione in Italia, 2 già scomparse

delfini

L’Italia è la patria della biodiversità, ma forse tra qualche anno dovremo dire “era” la patria della biodiversità. Il nostro ambiente così mite e la nostra posizione geografica era ottimale per il proliferare di migliaia di specie animali e vegetali, ma piano piano stiamo diventando sempre più “nemici” di questi esseri, tanto da minacciarli di estinzione.

Secondo la lista rossa stilata dal WWF, in Italia ci sono 23 specie di animali che rischiano di sparire per sempre, mentre il Prolago sardo (un mammifero che assomiglia ad un grosso coniglio) e la Radula visiniaca (una specie di pianta che esisteva solo in Italia) si possono dichiarare definitivamente estinte.

Lista rossa Ue: a rischio farfalle, scarabei e libellule

cavolaia di madeira

La Commissione Europea lancia l’allarme: sempre più specie stanno sparendo dal nostro territorio. Ogni anno, dal 2007, viene stilata la cosiddetta “lista rossa“, un elenco di specie che rischiano l’estinzione, il quale si aggiunge a quello degli animali ormai tristemente estinti, almeno all’interno dei confini europei.

L’aggiunta di quest’anno è piuttosto sorprendente, dato che considera alcune specie di insetti che si pensava potessero sopravvivere più facilmente alle mutate condizioni climatiche e dell’habitat rispetto alle specie più complesse. Ma il dato ancora più triste è che alcune specie, come la cavolaia di Madeira, una specie di farfalla tipica dell’isola portoghese, esistevano soltanto nel nostro Continente, e sono ormai da considerare estinte. I ricercatori spiegano di non aver avvistato una cavolaia di Madeira nemmeno una volta negli ultimi 20 anni, e questo fa di lei una specie scomparsa. Ma non finisce qui.

Un mammifero su quattro rischia l’estinzione, new entry nella lista rossa

Attività umane, sfruttamento sconsiderato delle risorse negli habitat naturali, surriscaldamento globale, aumento della temperatura degli oceani, inquinamento, bracconaggio, stupide usanze. Sono solo alcune delle cause che stanno portando alla scomparsa di molte specie animali. A guardarli uno per uno, risulta subito evidente che dietro ognuno dei fattori sopracitati c’è sempre e comunque l’uomo, con la sua forza distruttiva.

Ad essere particolarmente a rischio di estinzione sono i mammiferi, con molte nuove entrate nella lista rossa degli animali in pericolo, stilata dall’IUCN (Unione mondiale per la conservazione della natura) e resa nota a Barcellona in occasione del IV Congresso mondiale dell’organizzazione che tutela, tra gli altri obiettivi a favore dell’ambiente, la preservazione delle specie animali.