Moria delle api 3

Moria delle api, fenomeno complesso che preoccupa l’Europa

Moria delle api 3
Indicato nella letteratura scientifica come Colony Collapse Disorder (CCD), il fenomeno dello spopolamento degli alveari è oggetto di grande attenzione in tutto il mondo. La moria delle api per la complessità del problema e per le rilevanti ricadute che ne derivano è al centro di numerosi studi e di ripetuti interventi da parte dell’Unione Europea che hanno permesso di misurare la dimensione del fenomeno e porre le basi per la sua piena comprensione.

Expo2015, padiglione Isole Comore: l’importanza di un’alimentazione sana

All’Expo2015 di Milano le Isole Comore si presentano con un padiglione ispirato al tema “Nutrirsi comoriano per nutrirsi bene”, chiaramente correlato al tema generale dell’esposizione universale milanese, Nutrire il pianeta – Energia per la vita. Per le quattro isole dell’arcipelago dell’Oceano Indiano, una produzione alimentare di qualità, insieme a un incremento del turismo naturalista, sono le tematiche chiave per uno sviluppo economico intelligente che possa ridurre la povertà nel paese.

Expo2015, padiglione Malta: il miele e l’importanza delle tradizioni per il futuro

Il padiglione di Malta all’Expo2015 di Milano fa parte del cluster Bio-Mediterraneo, l’isola si presenta all’esposizione con un concept dal tema “Provenienti dal passato, custodite per il futuro, da provare a Expo Milano 2015”, attraverso cui il paese punta a evidenziare le proprie tradizioni millenarie dell’area agroalimentare e come la qualità dei prodotti tradizionali rappresenti un punto di partenza per il futuro del settore.

Moria di api in Italia nel 2014, produzione di miele dimezzata

moria api italia 2014Nuova moria di api in Italia nel 2014, Conapi e Unaapi comunicano che si stima una produzione di miele dimezzata per quanto concerne il miele di acacia, di castagno, di agrumi e millefiori. A cosa è dovuta questa nuova moria? Oltre al maltempo, che ha senz’altro inciso, sotto accusa sono come sempre i pesticidi killer.

Rimedi naturali per capelli crespi e rovinati dal sole

Rimedi naturali per capelli ovvero come risparmiare sulla spesa per la nostra chioma, producendo al contempo meno rifiuti di plastica e non alimentando l’industria di prodotti chimici, tossici e dai residui inquinanti che ci fa pagare un prezzo salato per spalmarci prodotti sintetici che tutto fanno tranne che bene, anche volendo considerare gli impatti a lungo termine.  Ieri vi abbiamo presentato qualche maschera fai-da-te per capelli secchi e sciupati dall’inquinamento e dalle polveri, trattamenti a base di prodotti biologici che si trovano comunemente nelle nostre dispense: olio d’oliva, uova, limone, yogurt, birra. Oggi realizziamo altri impacchi naturali per ulteriori esigenze specifiche dei nostri capelli, in primis, e ce n’è decisamente bisogno a fine estate, i capelli danneggiati dal sole.

Stiamo uccidendo le api: stop agli insetticidi killer!

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In Francia e in Germania sono già vietati, da quando gli apicoltori tedeschi hanno denunciato una moria anomala di api.
In Italia, gli insetticidi tossici non sono ancora stati banditi. Legambiente e Unaapi chiedono che l’Italia segua l’esempio degli altri Paesi europei, vietando l’uso dei concimanti tossici nocivi per gli insetti impollinatori.

La decisione presa in Germania è stata determinata da un vero e proprio massacro avvenuto nel Paese.
Nelle regioni di Strasburgo, Alsazia, Baviera e lungo la valle del Reno nel Baden-Württemburg, sono morte circa 15 mila colonie di api. Una strage di proporzioni immense. Tutto è cominciato quando le coltivazioni del mais sono state concimate con insetticidi tossici.

Se l’ape scomparisse dalla Terra: conseguenze dell’inquinamento

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Uno studio della Virginia University, Stati Uniti, coordinato dal ricercatore Jose Fuentes ha messo in evidenza come il più elevato inquinamento ha distrutto il 90 per cento dell’aroma dei fiori con conseguenze non indifferenti.

Come affermava Albert Einstein

Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita.

La strage di api non mette a rischio il solo futuro dell’apicoltura e del gustosissimo miele, ma ha ripercussioni su tutto il nostro comparto agricolo, dal momento che oltre un terzo delle coltivazioni sono impollinate grazie al loro lavoro. L’inquietante profezia del grande fisico è in realtà il frutto di un lucido ragionamento: niente api, niente impollinazione; quindi niente piante; né animali erbivori. E quindi, niente più uomini. Sino a 100 anni fa quando gli ambienti naturali erano meno inquinati le molecole di profumo rilasciate dai fiori venivano avvertite dalle api ad una distanza di 1.200 metri. Ora la distanza è di 200-300 metri. Cosa succede?