cambiamenti climatici aumento temperature

Ambiente, oceani troppo caldi a acidi per pesci tropicali

cambiamenti climatici aumento temperatureQualche giorno fa la pubblicazione del nuovo sistema di controllo della salute degli oceani conferiva un punteggio di 60 su 100 alle acque che circondano l’Italia, così come agli altri grandi oceani mondali; punteggio “sufficiente” a cui vanno aggiunte le precarie condizioni dei pesci tropicali che, non tollerando le calde temperature delle acque aumentate a seguito del surriscaldamento globale, sono costretti ad emigrare più a Nord. Il dato è confermato da un nuovo studio australiano che ha preso in esame l’impatto dei cambiamenti climatici sui tre  oceani che circondano l’Australia.

Sbiancamento dei coralli

Sbiancamento dei coralli

Lo sbiancamento, detto in inglese “bleached coral“, consta di un fenomeno di alterazione distruttiva delle barriere coralline e dei loro ecosistemi. Il fenomeno si manifesta con la perdita di colore dei coralli dovuto all’espulsione, da parte del polipo che costituisce l’ “ossatura” del corallo, dell’alga simbionte che gli conferisce la colorazione. Tale espulsione è dovuta ad alcuni fattori stress quali l’innalzamento della temperatura dell’acqua e l’inquinamento. Le più colpite e fragili sono le simbiosi tra i polipi del corallo e alcune alghe unicellulari fotosintetizzanti della famiglia delle Zooxanthellae.

Malgrado lo sbiancamento dei coralli sia un fenomeno naturale è stata evidenziata una correlazione statistica tra gli effetti del riscaldamento globale ed una maggiore incidenza dello sbiancamento stesso.

Hawaii: la popolazione marina rischia di estinguersi

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Le barriere coralline sono in grave pericolo. Stanno cominciando a cambiare e, se non si interviene ora, non ci saranno più barriere coralline entro il prossimo secolo

spiega Ku’ulei Rodgers, Assistente Ricercatore presso l’Istituto di Biologia Marina di Honolulu, Hawaii. Rodgers dal 1998 ha contribuito allo sforzo di tutto lo stato delle Hawaii di monitorare le barriere coralline in un progetto chiamato Hawaii Coral Reef Assessment & Monitoring Program (CRAMP).

La ricerca si basa sull’interazione tra il riscaldamento del pianeta e quello del mare che crea problemi al mondo delle barriere coralline. Esse servono come un rifugio per la vita degli oceani, tanto che alcuni li chiamano le “foreste pluviali del mare” per descrivere la grande varietà della vita che pullula in queste scogliere.