Ambiente, scoperto traffico illecito rifiuti verso Cina, Africa e India

Si è tenuto questa mattina a Roma un convegno sul traffico illecito di rifiuti, organizzato da Legambiente, Istituto interregionale dellONU per la ricerca sul crimine e la giustizia e dal Consorzio PolieCo. Interessante l’intervento del direttore dell’Agenzia delle Dogane, Giuseppe Peleggi, che ha rivelato di un maxi sequestro di oltre 11.400 tonnellate di rifiuti nel 2010 che dall’Italia viaggiavano diretti verso Cina, Africa e India, pronti a salpare dai porti di Venezia, Genova, Napoli e Gioia Tauro.

Ambiente, “Scorie tossiche sotto terra” nella fabbrica Marlane di Praia

Non tutti conoscono il caso di Marlane di Praia a Mare nella provincia di Cosenza, forse perché la stampa poco ha parlato della vicenda, una delle tante scomode, o perché il processo contro la fabbrica dei morti, come è stata ribattezzata l’azienda tessile del gruppo Marzotto, va avanti da 13 anni. Questa volta il procuratore capo Bruno Giordano (lo stesso delle navi dei veleni) e la Pm Antonella Lauri, sostituita poi dal Pm Carotenuto, vogliono davvero andare a fondo nella vicenda e fare giustizia per le vittime uccise dal cancro.

Amianto nel Parco Naturale dei Monti Lucretili, 5 tonnellate abbandonate in mezzo alla natura

Una discarica abusiva di circa 5 tonnellate di amianto è stata scoperta nel Parco Naturale dei Monti Lucretili, un’area protetta che si estende per 18.000 ettari a Nord- est di Roma e che comprende 13 comuni tra le province della Capitale e di Rieti.

Il ritrovamento è stato fatto grazie ad un’azione congiunta tra i guardiaparco del distaccamento di Orvinio e i carabinieri di Licenza, due dei comuni del Parco Regionale. L’operazione di individuazione delle discariche è risultata molto complessa perché il materiale imballato, ed estremamente pericoloso, è stato abbandonato in 11 diversi siti lungo un tratto di 12 km, localizzati tra il km 24.400 e il km 36.200 della strada Licinese che collega i comuni di Licenza, Orvinio e Percile.

Il Sud? Solo discariche!

A quanto pare usare la parola emergenza vicino a rifiuti non ha più alcun senso. Quello dello smaltimento dei rifiuti per il nostro Paese, in particolare per il Sud, usato come discarica da tutte le altre regioni, non è un più un caso isolato che scoppia a Napoli piuttosto che a Catania, e che in pochi giorni, settimane, anche uno o due mesi viene risolto, come dovrebbe essere per le vere “emergenze”, quelle per cui i governi si mobilitano e stanziano fondi per uscirne il più velocemente possibile. Quello dei rifiuti è un vero e proprio cancro, che non basta risolvere al pronto soccorso, ma per il quale occorre una lunga degenza e se necessario ripetuti inteventi per evitare che si riformi.

Oggi un rapporto di Legambiente parla di clamoroso ritardo impiantistico del Sud, che tradotto significa che nelle regioni meridionali del nostro Paese la maggior parte della spazzatura va a finire ancora nelle discariche, ad accumularsi e ad imputridirsi, che siano abusive, legalizzate, pseudolegalizzate, improvvisate, sempre di cumuli di detriti stiamo parlando. A finire nella grande pattumiera del Sud è ben il 54% dei rifiuti.

Operazione Quattro mani, traffico rifiuti pericolosi continua, alti i guadagni

Benvenuti in Italia. Sotto ai cartelli di ingresso alle frontiere, andrebbe aggiunto un sottotitolo: discarica dei rifiuti tossici. Il Paese dei controllori amici dei controllati segna un altro punto di demerito a suo favore. Continua infatti il traffico di spazzatura smaltita illegalmente, da un capo all’altro della penisola. Le regioni se la passano come fosse una patata bollente, con la differenza che non si tratta di un gioco, i soldi in ballo sono tanti.

L’operazione Quattro Mani, le cui indagini sono state coordinate dalla Procura di Chieti e condotte dai Carabinieri del Noe di Pescara, ha fatto scattare le manette per cinque persone in Abruzzo, sgominando un giro d’affari sporchi (doppiamente sporchi, è proprio il caso di dirlo) del valore di 3 milioni di euro.