Nè
petrolio nè carbone. L’energia del futuro sarà il
sole. La frase non è di un attivista qualunque, ma di
Carlo Rubbia, premio
nobel per la fisica,
intervistato da Repubblica.
Da alcuni mesi lo scienziato italiano è stato incaricato direttamente dal
Ministro per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio di formare una task-force per la promozione e la diffusione delle nuove fonti rinnovabili “con particolare riferimento – come si legge nel decreto del ministro – al solare
termodinamico a concentrazione”.
E subito Rubbia si è messo al lavoro e ha già fornito i primi risultati. Secondo i dati dell’
Energy Watch Group, istituito da un gruppo di parlamentari tedeschi con la partecipazione di scienziati ed economisti, il confronto tra i dati forniti dal ministero riguardo il
prezzo del petrolio e sulla produzione di energia a livello mondiale sono ben diversi da quelli elaborati dalla
IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia. La differenza sostanziale sta tra le previsioni e i dati effettivi.