Combustibili fossili, scienziati chiedono una moratoria

di Redazione Commenta

combustibili fossili moratoriaCome riportavamo qualche giorno fa, sono oltre mille gli impianti a carbone in costruzione in tutto il mondo. Nel 2012, con le tecnologie avanzatissime per prelevare energia dal sole, dal vento, dal mare e persino dalle profondità terrestri, ancora c’è chi utilizza il vecchio ed inquinante carbone per creare energia. Ma le emissioni, ed il fatto che i fossili potrebbero stare per finire, stanno facendo insorgere il mondo scientifico.

La spinta definitiva al movimento l’ha data la Germania che, in seguito all’annuncio dell’addio al nucleare, ha deciso che parte dell’energia che non sarà prodotta dall’atomo (per la precisione 1,4 milioni di megawatt all’anno) verrà prodotta dal carbone. Per questo tre scienziati, Keith Barnham, del Dipartimento di Fisica presso l’Imperial College di Londra, Kaspar Knorr, dell’Istituto Fraunhofer per l’energia del vento e dei sistemi per le tecnologie energetiche di Kassel, in Germania, e Massimo Mazzer del CNR-IMEM di Parma, hanno scritto una lettera a Nature per chiedere una moratoria mondiale alla costruzione di nuove infrastrutture per combustibili fossili.

I tre esperti sono convinti che il mondo potrebbe essere alimentato al 100% dall’energia rinnovabile, e che con le tecnologie oggi note ed i sussidi dati alle industrie sporche si può raggiungere tale obiettivo già entro il 2020. La dimostrazione che ciò è possibile arriva proprio dalla Germania dove molti scettici si opponevano alla costruzione di impianti rinnovabili perché considerati costosi, ma ora grazie ad essi il costo dell’energia si è abbassato.

Gli studiosi affermano che gli effetti dei combustibili fossili sono sempre sottovalutati a fronte della distruzione che provocano. Dunque non è saggio sostituire un fossile come l’uranio per il nucleare con un altro come il carbone. L’effetto inquinante si ha lo stesso, anche se in forme differenti. Oggi esistono diversi modi per ottenere energia, e dopotutto se alcuni Paesi come la Scozia o addirittura l’Arabia Saudita stanno puntando ad essere 100% rinnovabili, forse non hanno tutti i torti.

Photo Credits | Getty Images

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