Kyoto Club, energia 100% rinnovabile al 2050

di Redazione 2

Buon compleanno Protocollo di Kyoto, e come celebrare questa data, il sesto anniversario della sigla dell’accordo per ridurre le emissioni, se non pubblicando quelli che sono i migliori auspici del Kyoto Club da qui al 2050? Di un mondo 100% rinnovabile avevamo già parlato, c’è chi ha addirittura compilato la lista della spesa per raggiungere questo ambizioso obiettivo che, a dire il vero, ci sembra davvero ancora molto lontano perché, a dir poco, dipendiamo dai combustibili fossili.

Il Kyoto Club la giudica una sfida realistica e ha parlato di come realizzarla nel corso del convegno annuale dell’associazione, svoltosi oggi a Roma, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio.

La ricetta prevede parchi eolici off-shore nei mari del Nord e centrali solari nel Sahara che irradieranno energia al resto del mondo grazie alle reti di interconnessione e a milioni di ponti di generazione. Come ci spiega lo stesso direttore scientifico del Kyoto Club, Gianni Silvestrini, l’obiettivo 100% rinnovabile non è più considerato eretico come avveniva sino a qualche anno fa. Tutt’altro:

oggi viene considerato praticabile nell’ambito della produzione di elettricità e, seppure con qualche difficoltà, anche nel soddisfacimento delle esigenze termiche e del trasporto.

L’offerta di rinnovabili dovrà crescere in concomitanza con la diminuzione della domanda di energia ottenibile con l’efficienza energetica, di cui si parla poco o comunque meno delle energie pulite ma che è a dir poco fondamentale per raggiungere gli obiettivi di diminuzione delle emissioni previsti nonché sul fronte del risparmio energetico (ed economico) che permette di conseguire.

Si dovrà assistere, prosegue Silvestrini, ad una forte riduzione dell’intensità elettrica accompagnata però da un aumento della domanda per nuove applicazioni nei trasporti e nell’edilizia. In prima approssimazione possiamo ipotizzare una richiesta al 2050 poco superiore all’attuale. In Italia il fabbisogno elettrico potrà assestarsi sui 330-350 TWh/anno.

Nel futuro energetico dell’Italia, Silvestrini vede impianti idroelettrici, eolici, geotermici e a biomassa che soddisferanno un terzo della domanda, elettricità verde importata prevalentemente dall’Africa che garantirà un quarto dell’approvvigionamento. Il restante 40-45% proverrà dal solare fotovoltaico.
Il trend degli investimenti in Europa è decisamente a favore delle rinnovabili, è da due anni che si investe più nelle energie pulite che nei fossili.
E ai detrattori delle rinnovabili o meglio a chi è scettico anche su un graduale abbandono dei fossili, reputati più convenienti, risponde Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, nonché senatore PD, che ci tiene a sottolineare come i costi più gravosi in bolletta non siano certo quelli delle rinnovabili:

che pesano infatti meno della metà del totale degli oneri di sistema: nel 2010 circa 2,7 miliardi su un totale di oltre 5,8 miliardi di euro.

[Fonte: Adnkronos]

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