Molte idee che da mesi elenchiamo su queste pagine sono state raccolte da un gruppo di scienziati danesi e “vendute” come soluzione al riscaldamento globale. Non stiamo parlando perĂ² di migliorare l’efficienza energetica o produrre energia pulita, ma semplicemente di aggirare l’ostacolo.
Il celebre scienziato Bjorn Lomborg del Copenaghen Consensus Center ha dichiarato sul Financial Times che la scelta delle attuali politiche ecologiche è controproducente ed antieconomica: cioè costa troppo e i benefici potrebbero essere inconsistenti. Meglio allora cambiare il tiro, e cioè anziché ridurre le emissioni, tentare di bloccare il riscaldamento globale con una sorta si scudo naturale: le nuvole.
Come spiegavamo qualche mese fa, alcuni scienziati avevano individuato nelle eruzioni vulcaniche un metodo ingegnoso per respingere i raggi solari. In particolare il vapore che si sollevava dai vulcani diveniva una sorta di schermo per i raggi solari, che venivano “rispediti al mittente”, e non creavano maggiore riscaldamento sulla Terra. Da qui l’idea di Lomborg: creare delle nuvole artificiali oppure rafforzare quelle giĂ esistenti, sparando con dei cannoni simili a quelli per creare la neve artificiale, delle goccioline d’acqua, le quali “sbiancano” le nuvole ed aumentano la capacitĂ di riflettere i raggi.
Un’altra soluzione prospettata dal team danese è quella di cospargere gli oceani di polvere di ferro, iniezioni di azoto o rimescolando le acque profonde. In questo modo prolifererebbero le alghe, le quali assorbono CO2 e la eliminerebbero dall’aria. Tutte queste idee, per quanto possano sembrare al tempo stesso fantascientifiche ma semplici, non è detto che siano la migliore soluzione.
Secondo molti scienziati ed ingegneri infatti, queste possono rivelarsi molto pericolose. Ad esempio la soluzione delle nuvole puĂ² essere ottimale se queste vengono spedite ad una certa altezza. In quel caso potrebbero riflettere la luce solare, ma se per errore queste dovessero essere sparate un po’ piĂ¹ in basso, c’è il rischio di ottenere l’effetto contrario, e cioè un incremento dell’effetto serra, una sorta di soffocamento della Terra.
Anche la soluzione degli oceani è pericolosa, perchĂ© si sconvolgono gli ecosistemi, mettendo la mano dell’uomo dove non c’è mai stata per milioni di anni, e non si sa come la vita marina potrebbe reagire. Stesso discorso anche per gli specchi orbitanti, che dovrebbero riflettere i raggi solari. Si tratta sempre di tecniche non sperimentate che alterano in modo imprevedibile interi ecosistemi, e finora le simulazioni fatte al computer hanno rilevato che queste possono portare piĂ¹ svantaggi che benefici. Meglio quindi, per la maggior parte del mondo scientifico, continuare sulla strada giĂ intrapresa del miglioramento energetico. I rischi sono inferiori e, alla lunga, potrebbe risultare la scelta piĂ¹ adatta.
Fonte: [Repubblica]
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