BioEdilizia, il CNR presenta MaI, la casa di legno a risparmio energetico

IL CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) dopo aver progettato Sofie, la casa di legno alta fino a 7 piani, lancia ora un altro progetto di BioEdilizia e Design, MaI: il Modulo abitativo Ivalsa.
La ricerca è stata portata a termine dagli studiosi dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del CNR di San Michele all’Adige (Trento) in collaborazione con Habitech, Centro europeo di impresa e innovazione per l’energia e l’ambiente. Anche altre realtà imprenditoriali del Trentino hanno abbracciato l’idea di realizzare moduli abitativi in legno a risparmio energetico, per sostenere l’ambiente e la Green economy. Come spiega uno degli ideatori del progetto MaI, Paolo Simeone

Si tratta di una struttura composta da cinque moduli prefabbricati e trasportabili che vengono assemblati tra loro in modo da formare un unico edificio arredato, dotato di tutti i comfort e ad alto risparmio energetico. Gli involucri esterni per le pareti sono stati progettati per ottenere valori di trasmittanza e sfasamento termici da casa passiva, evitando così l’utilizzo di impianti di riscaldamento convenzionale. In copertura un modulo ospita un sistema integrato di solare termico, mentre due moduli sono coperti da un tetto verde in grado di controllare lo scarico a terra delle acque piovane.

Scienziati italiani simulano il primo “motore a batteri”

Sentir parlare di batteri nella produzione di energia non appare più tanto strano: celle combustibili alimentate da batteri e biocombustibili ottenuti da svariati microrganismi non sono più una novità. Oggi parliamo di un’altra applicazione dei batteri in campo energetico: il motore batterico. Si tratta di un motore, a cui vengono applicate le nanotecnologie più avanzate, in grado di produrre energia attraverso l’attività di piccoli batteri. L’idea non è nuova e la sua fattibilità era stata già dimostrata da alcuni ricercatori giapponesi nel 2006, ma a sperimentare e simulare il funzionamento del motore a batteri sono stati alcuni scienziati italiani. Luca Angelani, Roberto di Leonardo e Giancarlo Ruocco, ricercatori dell’Istituto nazionale per la fisica della materia (Infm) del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), sono riusciti ad individuare un metodo per sfruttare il movimento dei batteri.

Realizzato il “Parco genetico del Friuli Venezia Giulia” per lo studio delle malattie multifattoriali

È stata creata una banca dati genetica relativa a popolazioni isolate del Friuli Venezia Giulia. Lo scopo della mappatura è quello di aumentare la conoscenza delle cosiddette malattie multifattoriali e facilitarne lo studio. Si definiscono malattie multifattoriali tutte quelle patologie le cui cause sono da ricercare in fattori di origine genetica ed ambientale. Sono malattie complesse sia per la varietà di fattori implicati sia per la difficoltà di determinarne chiaramente le cause. Rientrano tra le patologie multifattoriali anche le malattie cardiovascolari, il diabete, l’osteoporosi, l’obesità e i tumori.

Il progetto di mappatura, gode del contributo dell’ Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), del Consorzio per il Centro di Biomedicina Molecolare (Cbm), dell’ IRCCS Burlo Garofolo, di Area Science Park, dell’ Universita’ di Trieste e di Udine e del Centro Studi Fegato.