“L’ambiente in Europa – Stato e prospettive” (SOER 2010), la relazione pubblicata a fine novembre dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), dipinge un quadro di sviluppo sostenibile per il futuro del Vecchio Continente, basato sulla green economy ed il rispetto del territorio integrato alla crescita sociale e finanziaria.
Un’economia in ascesa coniugata ad una realtà ambientale sana non è utopia, quanto piuttosto il frutto di una collaborazione tra cittadini, imprese e governi, che incentivi allo sfruttamento sostenibile delle risorse disponibili. Ne è convinta la professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA, che sottolinea in un comunicato stampa che a minare l’equilibrio ambientale non concorrano solo i cambiamenti climatici quanto anche una cattiva gestione delle risorse:
Sia in Europa, sia sull’intero pianeta, consumiamo più risorse naturali di quanto sia ecologicamente sostenibile. Il cambiamento climatico è finora il segno più evidente di instabilità, ma una serie di tendenze a livello mondiale fanno presagire rischi sistemici maggiori per gli ecosistemi in futuro. La natura della crisi finanziaria in corso dovrebbe fornirci un elemento di riflessione.