Steve Jobs: le azioni green nella carriera del CEO più famoso del mondo

Le dimissioni da amministratore delegato (CEO, in inglese) di Steve Jobs hanno suscitato stupore e malumore in tutto il mondo in ogni settore. Non ne ha risentito solo il mondo dell’informatica, ma anche quello dell’economia e persino quello dell’ambiente. L’impatto che il suo capolavoro, la Apple, ha avuto sulla società moderna è stato importante e, cosa che non tutti sanno, ha anche avuto degli effetti positivi nell’intendere il settore IT in termini ecologici. Tra le tante cose che Jobs ha fatto nella sua carriera, a noi piace ricordarne almeno 5 che hanno reso la Apple una mela sempre più verde.

Riciclaggio: quanto si risparmia riciclando uno spazzolino da denti?

Non esiste nulla che non abbia un impatto sull’ambiente, nemmeno un oggetto apparentemente insignificante come uno spazzolino da denti. Si tratta di uno dei prodotti meno riciclati perché, a differenza magari di bottiglie o contenitori di plastica, passa quasi inosservato sia nelle campagne pubblicitarie che nella vita di tutti i giorni.

Ma qual è l’impatto di uno spazzolino da denti? Supponiamo che lo spazzolino medio pesi 25 grammi. Solitamente si compone di una varietà di materie plastiche, principalmente polipropilene (PP). Secondo lo studio denominato Life Cycle Analysis effettuato nel 2007 dal Franklin Associates for the Plastics Division of the American Chemistry Council, le emissioni di gas serra ammontano a 1.343 kg per ogni 1.000 kg di PP. Questo significa che vengono emessi 34 grammi di gas serra per ogni spazzolino tradizionale. Purtroppo sono difficili da calcolare le emissioni del trasporto, ma si intuisce come queste possano aumentare notevolmente il peso dell’impronta di un oggetto semplice come uno spazzolino.

Stabilimenti balneari, WWF: in Italia spiaggia libera è un miraggio

Si intitola Sabbia: l’oro di tutti a vantaggio di pochi, il dossier diffuso ieri dal WWF che punta il dito contro gli stabilimenti balneari italiani. Sono troppi, deturpano la costa con piscine e strutture poco eco-friendly e fanno sì che la spiaggia libera sia ormai diventata un miraggio nel nostro Paese. Questa la denuncia dell’associazione ambientalista contro quello che viene definito lo scandalo delle concessioni degli stabilimenti balneari.

Uno scandalo per diverse ragioni. Primo perché sono davvero troppi, pensate  che in meno di dieci anni il numero di stabilimenti è più che raddoppiato, e che quasi un quarto della costa italiana idonea per la balneabilità, ovvero 900 km su 4.000 km complessivi, è oggi occupata da 12.000 stabilimenti. In media ce n’è uno ogni 350 metri, con un’occupazione complessiva di circa 18 milioni di metri quadri.
Il canone per i gestori è di soli 50 centesimi al mese per metro quadro, in più non devono rilasciare scontrini fiscali per le attività connesse, e l’evasione fiscale, come reso noto di recente dalla Guardia di Finanza, è all’ordine del giorno.

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Cibo da fast-food, dannoso anche per l’ambiente

inquinamento-fast-foodSappiamo tutti quanto il fumo passivo delle sigarette sia dannoso per la salute, ma per quanto concerne l’impatto ambientale del fumo emesso durante la cottura della carne nei fast-food fino ad oggi non si sapeva ancora molto.
Un nuovo studio presentato alla riunione annuale della American Chemical Society svoltasi a San Francisco il 23 marzo scorso dimostra come l’astenersi dal mangiare al fast food, piatti pronti come hamburger e patatine fritte, non sia una misura sufficiente a proteggere le persone dai loro effetti nocivi.

La Spagna genera oltre il 7% della sua energia dai rifiuti

impianto trattamento rifiuti di Monfrague

Risolvere due enormi problemi con un’unica soluzione si può. Di questo ne sono convinti i ricercatori dell’Università di Saragozza (UNIZAR) che hanno calcolato l’energia e il potenziale economico dei rifiuti solidi urbani, dei fanghi provenienti dagli impianti di trattamento delle acque e dei liquami di allevamento per la produzione di energia elettrica in Spagna. Questi residui sono fonti alternative di energia rinnovabile, che sono più rispettosi dell’ambiente e, nel caso dei rifiuti solidi urbani, più convenienti.

Utilizzare i rifiuti per produrre elettricità ha vantaggi economici e ambientali.

Si dà un valore aggiunto ai rifiuti, perché può essere visto come un tipo di carburante a costo zero, o addirittura un costo negativo, se sono pagate delle tasse per raccoglierla

spiega Norberto Fueyo, autore principale dello studio e ricercatore presso il Fluid Mechanics Group dell’UNIZAR. Secondo il ricercatore, la produzione di energia elettrica da rifiuti evita anche gli impatti sull’ambiente dovuti alle discariche (che rilasciano metano e altri gas inquinanti), o agli inceneritori,  riducendo il volume dei rifiuti che raggiunge i siti di discarica.

Adobe inventa il contatore di risparmio energetico per il vostro computer

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Una delle (tante) cattive abitudini degli internauti, ma anche degli utenti comuni del pc, è quella di lasciarlo acceso durante la notte, o anche durante il giorno se non lo si usa. Ma se non si ha l’abitudine di spegnere il computer alla fine del lavoro/gioco/intrattenimento, vi sono non solo lo spreco di denaro (attraverso la bolletta elettrica), ma la vostra pigrizia avrà anche un impatto sull’ambiente a causa dello spreco della corrente la quale, per essere prodotta, consuma combustibili fossili. Da un rapporto 2009:

Se 100 utenti si ricordassero di spegnere il computer alla fine della loro giornata di lavoro, ciò potrebbe ridurre le emissioni di biossido di carbonio di un importo pari a 2,14 auto in meno in strada in un mese. Se tutti i pc nel mondo non fossero alimentati per una sola notte, solo questo farebbe risparmiare abbastanza energia per illuminare l’Empire State Building per più di 30 anni.