I detrattori dell’energia eolica lamentano il fatto che le turbine producano rumore, siano pericolose per gli uccelli e deturpino il paesaggio. Tutti problemi collegati ad un solo fattore: le pale. Ma se si inventasse una turbina eolica senza pale? Se lo sono chiesti in Tunisia alla Saphon Energy, dove hanno brevettato la prima turbina eolica senza pale. Una gran bella invenzione per avere energia pulita senza controindicazioni.
pale eoliche
Solare: la centrale che sembra un lago di Val Sabbia
Quanto ci vuole a costruire una centrale fotovoltaica? A guardare quello che è successo in Val Sabbia, vicino Brescia, appena tre mesi. E non una centrale piccola, ma una delle più grandi d’Europa. Basta solo tanto lavoro e forza di volontà.
Ci raccontano quest’impresa i rappresentanti della comunità montana in un’intervista al Corriere della Sera, in cui dimostrano come sia possibile costruire dal nulla un capolavoro di utilità, ma anche di bellezza. Un aspetto che i costruttori tengono a sottolineare è che, nonostante sia molto estesa (oltre 24 mila pannelli che coprono 38.438 metri quadrati), quasi non si nota a guardarla da lontano.
Turbine eoliche, benefici anche per le colture limitrofe
Le turbine eoliche nei campi potrebbero fare molto più che sfornare energia elettrica pulita. Le pale giganti degli impianti che generano energia rinnovabile potrebbero infatti anche aiutare le colture di mais e soia a rimanere al fresco ed all’asciutto, aiutarle a respingere le infestazioni fungine e migliorare la loro capacità di assorbire anidride carbonica dall’aria e dal suolo.
Se ne è parlato a San Francisco, nell’ambito del congresso annuale dell’American Geophysical Union, il 16 dicembre scorso.
I ricercatori dell’Università del Colorado hanno presentato i risultati preliminari di un programma di ricerca durato un mese e volto a studiare come le turbine eoliche posizionate sui terreni agricoli interagiscano con le colture circostanti.
“Abbiamo finito la prima fase della nostra ricerca, e siamo certi che le turbine eoliche producono effetti considerevoli sul microclima delle colture vicine”, ha spiegato l’autore principale dello studio, il professor Gene Takle.
Venti più lenti? Ricerca francese “accusa” gli alberi
Cambiamenti climatici, alberi e costruzione di nuovi edifici. Questi, secondo una recente ricerca dell’università di Versailles Saint Quentin, in Francia, i responsabili del rallentamento del vento registrato negli ultimi trent’anni.
Nello specifico, i ricercatori attribuiscono alla variazione delle correnti di alta quota, correlata ai mutamenti climatici, il 10-50% della diminuzione, all’aumento della vegetazione un 25-60% di responsabilità nel rallentare le correnti d’aria e ai nuovi palazzi edificati un contributo minore.
Poveri alberi, accusati di favoreggiamento della prostituzione (la notizia, diffusa dal WWF, fu poi smentita dalla Regione Abruzzo), ora di rallentare il vento e di mettere a rischio la produzione del comparto energetico dell’eolico!
I venti sarebbero, e il condizionale è d’obbligo, più lenti nell’emisfero Nord a causa degli alberi sempre più numerosi e fitti. E la deforestazione, il rischio idrogeologico? Sono dunque un lontano ricordo se gli alberi sarebbero diventati addirittura troppi, tanto da dar fastidio al vento? Come interpretare questa notizia?
I maggiori porti italiani diventano verdi
Seppur con ritardo rispetto al resto del mondo Occidentale, pare che la rivoluzione verde stia per cominciare anche in Italia. Dopo le sperimentazioni di successo nei porti di Los Angeles, Juneau e Seattle (Usa), Vancouver (Canada), Goteborg (Svezia), Lubecca (Germania), Zeebrugge (Belgio), e tre porti in Finlandia, anche l’Italia avrà i suoi porti verdi.
Il primo a vedere questa importante trasformazione sarà Civitavecchia, ma ad esso seguiranno anche Venezia e La Spezia, sperando che dopo di essi anche gli altri si adegueranno. Ma in cosa consiste questa conversione? Il sistema più rivoluzionario si chiama “cold ironing“, un meccanismo attraverso il quale le navi vengono alimentate da terra, permettendo lo spegnimento dei motori ausiliari di bordo. Non solo la nave, ma tutta la banchina sarà elettrificata, e questa elettricità non proverrà dalle centrali a carbone o a petrolio, ma tutta o in gran parte, sarà generata dalle rinnovabili, con solare ed eolico in testa.
Rivoluzione eolica: le turbine del futuro non avranno pale
Le pale eoliche sono tra i mezzi di produzione energetica più efficienti allo stato attuale. Purtroppo però paesaggisti e pseudo-ambientalisti si oppongono troppo spesso alla loro costruzione perché, dicono, deturpano l’ambiente. E’ vero che questi impianti sono particolarmente grandi ed ingombranti, e producono anche rumore, ma a qualcuno piacciono, e soprattutto i benefici che offrono superano di gran lunga gli svantaggi.
Ma probabilmente dal prossimo anno anche questo problema sarà risolto. Un’azienda di San Benedetto del Tronto ha ideato il metodo ideale per fornire energia eolica: l’impianto senza pale. All’apparenza è un cono, ma dentro di sè ha una tecnologia impressionante. Ma soprattutto l’aspetto migliore è che non inquina “la vista”, perché è più piccolo e meno rumoroso, e si riesce a mimetizzare nell’ambiente circostante.
In America va di moda il tetto eolico
Nella patria dell’energia atomica, l’America, la svolta verso le rinnovabili corre più che da altre parti. Il black-out del 2001 che lasciò senza elettricità l’intera California ha fatto muovere gli
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A renderlo noto nella sua newsletter la LM Glasfiber, un’azienda danese specializzata nella produzione di pale eoliche.