Si è svolta ieri la Giornata mondiale dell’Ambiente con eventi, dibattiti, iniziative verdi e tanta informazione per i cittadini e per i governi per sapere come sta davvero il nostro Pianeta. Male. Questa è la risposta che si evince dai dati raccolti dagli indicatori sia nazionali sia internazionali, anche se ci sono piccoli segnali di ripresa. Vediamo in dettaglio quali sono i mali che più incidono sull’ambiente e sulla vivibilità delle nostre città e quali sono invece le cure in atto.
risorse idriche
Agricoltura, con satelliti e nuove tecnologie -20% di acqua consumata
Trovare un modo per utilizzare meno acqua in agricoltura è fondamentale per la salvaguardia delle risorse idriche, dato che il 90% dell’acqua nazionale viene utilizzata proprio dal comparto agricoltura. L’Istituto Nazionale di Economia Agraria si è di recente espresso in merito, sottolineando come con satelliti di rilevamento e altre applicazioni tecnologiche sia possibile risparmiare almeno i 20% di acqua utilizzata (nonché 100 euro per ettaro).
Acqua, la ricerca riparte con una donazione di 40 milioni di euro
Con una donazione di 40 milioni di euro riparte da ricerca sull’acqua differenziandosi in cinque ambiti di intervento: riutilizzo e riciclaggio della risorsa idrica; trattamento dell’acqua e delle acque reflue; acqua ed energia; gestione dei possibili rischi relativi all’acqua; servizi ecosistemici. Solo con lo sviluppo e l’investimento nella ricerca e nella gestione sostenibile l’Europa potrà essere più competitiva e far fronte alla domanda sempre maggiore di acqua. Vediamo come.
UE, arriva il Piano per la salvaguardia delle risorse idriche
La Commissione Europea ha elaborato un Piano per la salvaguardia delle risorse idriche del continente. Si tratta di un progetto a breve termine, che si pone come obiettivo l’effettivo raggiungimento di un buono stato di salute delle acque UE entro il 2015, come già stabilito nella precedente direttiva quadro sulle acque.
Ambiente, al via progetti Italia-Iraq per acqua e C02
Nell’incontro di ieri a Baghdad il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha confermato la pluriennale collaborazione per progetti sull’ambiente con il ministro iracheno Sargon Sleiwa. Sin dal 2003 che il nostro Paese coopera con l’Iraq alla creazione di strutture per la protezione ambientale irachena e in molti progetti di tutela e salvaguardia del territorio. I progetti, ottenuti su incarico dell’ONU attraverso il partner UNEP, fanno parte del piano “Supporto ambientale e gestione delle Marsahlands irachene”.
Clima e Mediterraneo, piogge in calo del 20%
Gli scenari climatici del Mediterraneo indicano una graduale riduzione delle piogge che va dal 10 al 20% nei prossimi 50 anni. Questo in sintesi quanto emerso dal convegno Dammi da bere-giornata sull’acqua, tenutosi al centro Euro Mediterraneo di Roma per conto dell’associazione Greenaccord. Antonio Navarra, direttore del centro di ricerca, ha affermato che la regione del Mediterraneo è una delle più critiche per la massiccia presenza dell’uomo
con decine di milioni di presenze turistiche lungo le sue coste, e di infrastrutture come ad esempio industrie, porti e oltre che essere attraversata da numerosi traffici marittimi umana.
Siccità e risorse idriche, è allarme anche in Europa
L’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) questa mattina ha reso pubblico un dossier sulle risorse idriche dell’Unione, mettendo in evidenza il rischio siccità e la carenza idrica. I dati derivano da una scorretta gestione delle risorse, spesso sfruttate e da un uso improprio e insostenibile.
Come spiegato nel rapporto dell’Aea, l’estrazione intensiva delle falde acquifere in superficie ha saturato la capacità residua dei terreni, che praticamente non fanno in tempo a raccogliere altra acqua. Per far fronte al problema e al rischio siccità per i prossimi anni, si dovrebbe limitare l’uso di acqua, promuovendo un corretto uso della stessa, evitando quindi gli sprechi.
Giornata mondiale dell’acqua, oro blu “sotto assedio”
Oggi 22 marzo, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, si tirano un po’ di somme sull’oro blu, sulla sua distribuzione e sullo sfruttamento delle risorse idriche del Pianeta. Inutile dire che il bilancio è tutt’altro che positivo. I dati raccolti dall’Onu (l’Organizzazione delle Nazioni Unite) sono poco incoraggianti: sulla Terra 884 milioni di persone non hanno a disposizione acqua incontaminata, mentre sono addirittura in 2,6 miliardi a non beneficiare di servizi igienico-sanitari idonei.
La mancanza di acqua pulita è all’origine della diffusione di numerose malattie, tanto che la contaminazione dei bacini idrici provoca, ogni anno, più morti delle guerre. E ad aggravare la già difficile situazione, ci pensano previsioni poco confortanti: nel 2030 si stima infatti che una persona su tre vivrà in zone dove l’acqua scarseggia.
Un termometro terrestre ci dirà lo stato di salute del nostro pianeta
Secondo gli esperti dei cambiamenti climatici, il nostro pianeta ha la febbre. Lo scioglimento dei ghiacciai è solo un segno netto dei cambiamenti radicali che possiamo aspettarci. Ma gli effetti del riscaldamento globale in materia di agricoltura e risorse idriche restano ancora un mistero. Una nuova invenzione della Tel Aviv University, una sorta di “termometro ottico terrestre” (OSD), potrà aiutare a risolvere il mistero e fornire un nuovo strumento diagnostico per valutare la salute del nostro pianeta.
Secondo il prof Eyal Ben-Dor del Dipartimento di Geografia, il termometro aiuterà gli scienziati, urbanisti e gli agricoltori a comprendere la salute durante i cambiamenti del suolo, nonché i suoi potenziali problemi agricoli. Spiega il professore che:
Attraverso un piccolo foro nella superficie della terra, siamo in grado di valutare ciò che sta sotto di esso.
Quando il cambiamento climatico altera radicalmente il nostro pianeta, questo termometro può subito dire ai geografi quali parti di una nazione stanno meglio o quali peggio, per quanto riguarda l’agricoltura. L’efficacia dell’OSD è stata recentemente riportata in Soil Science Society of America Journal.
Acqua a rischio sull’Himalaya, colpa dei cambiamenti climatici
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In Gran Bretagna il consumo procapite di acqua è di 58 vasche al giorno
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Nella striscia di Gaza l’acqua è contaminata da nitrato
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