“Rifiuti Spa. Dieci anni d’inchieste sui traffici illegali di rifiuti. I risultati raggiunti e le proposte per un nuovo sistema di tutela penale dell’ambiente” è l’ultimo dossier choc di Legambiente che ha monitorato tutti i fatti, gli illeciti, le promesse dell’Italia dal 23 febbraio 2002 ad oggi, giorno in cui viene emessa “la prima ordinanza di custodia cautelare per traffico illegale di rifiuti nel nostro Paese” dal Comando Tutela Ambiente dell’Arma dei Carabinieri. Oggi esiste una legge specifica per contrastare le “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” (art. 260 del Dlgs 152/2006) e si sonotano 191 inchieste, 1.199 ordinanze di custodia cautelare.
traffico rifiuti
Ambiente, scoperto traffico illecito rifiuti verso Cina, Africa e India
Si è tenuto questa mattina a Roma un convegno sul traffico illecito di rifiuti, organizzato da Legambiente, Istituto interregionale dellONU per la ricerca sul crimine e la giustizia e dal Consorzio PolieCo. Interessante l’intervento del direttore dell’Agenzia delle Dogane, Giuseppe Peleggi, che ha rivelato di un maxi sequestro di oltre 11.400 tonnellate di rifiuti nel 2010 che dall’Italia viaggiavano diretti verso Cina, Africa e India, pronti a salpare dai porti di Venezia, Genova, Napoli e Gioia Tauro.
Operazione Quattro mani, traffico rifiuti pericolosi continua, alti i guadagni
Benvenuti in Italia. Sotto ai cartelli di ingresso alle frontiere, andrebbe aggiunto un sottotitolo: discarica dei rifiuti tossici. Il Paese dei controllori amici dei controllati segna un altro punto di demerito a suo favore. Continua infatti il traffico di spazzatura smaltita illegalmente, da un capo all’altro della penisola. Le regioni se la passano come fosse una patata bollente, con la differenza che non si tratta di un gioco, i soldi in ballo sono tanti.
L’operazione Quattro Mani, le cui indagini sono state coordinate dalla Procura di Chieti e condotte dai Carabinieri del Noe di Pescara, ha fatto scattare le manette per cinque persone in Abruzzo, sgominando un giro d’affari sporchi (doppiamente sporchi, è proprio il caso di dirlo) del valore di 3 milioni di euro.