Rifiuti, il dossier Legambiente dopo 10 anni d’inchieste

di Redazione 4

“Rifiuti Spa. Dieci anni d’inchieste sui traffici illegali di rifiuti. I risultati raggiunti e le proposte per un nuovo sistema di tutela penale dell’ambiente” è l’ultimo dossier choc di Legambiente che ha monitorato tutti i fatti, gli illeciti, le promesse dell’Italia dal 23 febbraio 2002 ad oggi, giorno in cui viene emessa “la prima ordinanza di custodia cautelare per traffico illegale di rifiuti nel nostro Paese” dal Comando Tutela Ambiente dell’Arma dei Carabinieri. Oggi esiste una legge specifica per contrastare le “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” (art. 260 del Dlgs 152/2006) e si sonotano 191 inchieste, 1.199 ordinanze di custodia cautelare.

Solo i numeri raccolti da Legambiente fanno riflettere sull’Italia che non va:

  • 666 sono le aziende coinvolte nel traffico illecito di rifiuti;
  • 3.348 le persone denunciate;
  • 2 milioni di tonnellate i rifiuti speciali e pericolosi sequestrate solo nell’anno 2010;
  • 13 milioni e 100mila tonnellate i rifiuti sequestrati in 10 anni;
  • 3,3 miliardi sono gli euro degli affari per il 2010 (stimati da Legambiente);
  • 43 miliardi di euro il traffico degli ultimi 10 anni.

Dal 2010 le indagini sono seguite dalle Direzioni distrettuali antimafia, aspetto che ha raddoppiato i termini di prescrizione e hanno fatto individuare 39 clan tra Campania, Calabria, Puglia e Sicilia coinvolti nei flussi criminali. Come si può vedere nell’immagine (Fonte: Agenzia delle dogane-Banca dati antifrode) il traffico dei veleni va da Nord a Sud dell’Italia e giunge fino all’estero, in Europa, Africa, India, fino all’Estremo Oriente. Legambiente parla di una “nuova via della seta”: escono i rifiuti, entrano i prodotti finiti Made in China, con costi ambientali e sanitari enormi. Senza contare di come questa falsa Green economy del riciclo metta in ginocchio la vera economia delle aziende verdi del nostro Paese.

Come sempre, Legambiente non critica, non denuncia e basta, ma propone nuove soluzioni per combattere il problema. Le sue proposte specifiche sono cinque:

  • Rafforzare e semplificare il quadro sanzionatorio in materia di tutela dell’ambiente,  introducendo la direttiva comunitaria 2008/99/CE;
  • Rendere pienamente operativa la nuova classificazione del delitto di attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, prevedendo l’uso di intercettazioni telefoniche e ambientali in presenza di sufficienti indizi di reato, e non gravi, e prolungando le indagini fino ad 1 anno;
  • Prevedere modifiche normative per rendere più efficaci le procedure di sequestro dei rifiuti, presso le aree portuali e aeroportuali;
  • Sollecitare l’estensione del delitto di attività organizzata di traffico illecito di rifiuti in tutti i Paesi europei (direttiva comunitaria 2008/99/CE);
  • Inserire e rafforzare il contrasto nelle attività di organismi investigativi e di controllo europei e internazionali, come Europol. Interpol r Organizzazione mondiale delle Dogane.

[Fonte e foto: Legambiente]

Commenti (4)

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