L’Unione Europea? Una bomba al carbonio

di Redazione Commenta

Che nel sottosuolo ci fosse una gran quantità di carbonio, questo lo si sapeva, ma che soltanto sotto i piedi degli abitanti dell’Unione Europea ci fossero 75 miliardi di tonnellate di carbonio, pari al consumo di circa 700 miliardi di automobili, è una novità. Una novità che scotta e fa paura.

A lanciare l’allarme è Stavros Dimas, commissario europeo all’ambiente, il quale ha annunciato che da recenti calcoli si è arrivati alla conclusione che siamo seduti su una potenziale bomba che, se gestita male, potrebbe portare a conseguenze gravissime. Secondo il commissario portoghese infatti se soltanto lo 0,1% di quanto è presente nel nostro sottosuolo dovesse fuoriuscire, ci ritroveremmo ad avere un inquinamento pari a 10 milioni di automobili con il gas di scarico a tutto spiano in più.

Secondo le recenti ricerche, la maggior parte di questo pericolo si trova nel Nord Europa, ed in particolare in Svezia, Finlandia, Regno Unito e Irlanda. In questi quattro Paesi, o per la precisione soltanto nelle loro torbiere, è presente il 50% del carbonio europeo. Le misure da approntare di conseguenza sono le più note.

Prima di tutto, proteggere il suolo. Ciò significa evitare il disboscamento, dato che le piante trattengono sottoterra la CO2 e, una volta abbattuti, la liberano tutta; migliorare le pratiche agricole, e cioè piantare alberi e proteggere le foreste che assorbono fino a 100 milioni di tonnellate all’anno, ma anche potenziare il pascolo che contribuisce a questo processo. Quello a cui invece bisogna stare attenti è la coltivazione, perché le piantagioni non controllate possono arrivare ad emettere dai 10 ai 40 milioni di tonnellate di carbonio in un solo anno. Afferma Dimas alla fine della sua relazione:

I suoli europei devono essere protetti meglio e subito e per questo ci vuole una soluzione coordinata in quanto, se gestiti male, con l’enorme riserva di carbonio che contengono, possono avere gravi conseguenze.

Fonte: [Ansa]

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