Bioplastica
La bioplastica, detta anche ecoplastica, è una plastica derivante da materie prime vegetali biodegradabili (principalmente farine ed amidi di mais, grano ed altri cereali) nell’arco di qualche mese a fronte dei mille anni di cui necessita la degradazione delle plastiche derivate dal petrolio in polietilene e polipropilene.
Le bioplastiche non sono inquinanti, anzi in compostaggio decompongono dando luogo ad un compost ricco di nutrienti e sostanza organica che può essere utilizzato come fertilizzante per l’agricoltura. La bioplastica triturata e depositata sul suolo agricolo (pratica di copertura del suolo detta della pacciamatura) risolve anche il problema dello smaltimento in quanto svolge la sua azione pacciamante per poi scomparire nel terreno. Le principali marche produttrici in italia sono, al momento Biolice, Biotec, Biograde, Cereplast Compostables, Biotecnomais Mater-Bi e Pla Ingeo.
Tra i vantaggi delle bioplastiche la convenienza eco-energetica e la comodità dello smaltimento. Tali rifiuti, infatti possono essere tranquillamente depositati in discarica con impatti ambientali e dispendi energetici inferiori alla termovalorizzazione ed anche al compostaggio. Nel caso in cui gli imballaggi in bioplastiche si sostituissero definitivamente alle plastiche tradizionali ed ai materiali riciclabili gli oneri di gestione dei rifiuti si ridurrebbero drasticamente.
Il processo di degradazione delle bioplastiche è, infatti, del tutto simile a quello che accade spontaneamente nel terreno con le catene di detrito: i batteri decompositori rimineralizzano la sotanza organica facendo tornare i vari elementi (carbonio, idrogeno, ossigeno azoto, fosforo, potassio etc. in ciclo). Sarebbe sufficiente comprimere e depositare i rifiuti nelle apposite discariche ad impatto zero. La compressione infatti non genera fumi e richiede poco dispendio energetico.
Anche i costi ambientali e materiali per la logistica sarebbero drasticamente ridotti in quanto non dovrebbero passare più tanti camion quante sono le categorie di raccolta differenziata ma soltanto uno, per non parlare dei risparmi che si conseguirebbero abolendo la raccolta porta a porta. Si tornerebbe alla facilità ed al comfort di una volta, quando avevamo un’unica pattumiera ed un’unica discarica, stavolta con grande vantaggio per l’ambiente.
Anche l‘igiene degli alimenti conservati in contenitori di bioplastica è superiore rispetto a quella conseguibile con gli attuali contenitori che, ad esempio, nel caso del PET e delle lattine (soprattutto se esposte a fonti di calore) cedono sostanze nocive ed organoletticamente sgradevoli ai liquidi contenuti. Le bottiglie di bioplastica possono cedere ai liquidi contenuti al massimo degli amidi naturali.
Tra gli svantaggi si citano l’omologazione paesaggistica delle campagne dovuta all’aumento, in ogni Stato, della superficie coltivata a Zea mais, e la difficoltà di allevare in biologico questa coltura molto esigente. Mentre per fuggire la paura che l’uso del mais per la produzione di bioplastiche riduca le derrate alimentari basti citare che in caso di un boom del mercato di bioplastiche l’ammontare di mais impiegato per la loro produzione arriverebbe a 0,04% della produzione mondiale annua.
Per approfondire:
- Bioplastica: niente petrolio, la plastica del futuro sarà di latte
- Quibio, la bioplastica tutta italiana
- A favore o contro la bioplastica?
- Inventata bioplastica da materiali rinnovabili
- La bioplastica sostituirà il 90% della plastica proveniente dal petrolio
[Fonti: Quibio.it;Wikipedia.org]
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