Efficienza energetica e riduzione dei consumi, UE lancia la sfida

di Redazione Commenta

Energia: la nuova strategia messa a punto in materia dall’Unione Europea mira alla riduzione dei consumi ed all’ambiziosa mission di una maggiore efficienza energetica, punto programmatico che più di molti fattori ha il suo peso non trascurabile ma spesso trascurato nella corsa al bilancio di risorse avviata dal Vecchio Continente. Ne ha parlato stamane in Commissione Europea a Bruxelles il commissario UE all’energia Günther Oettinger, presentando il piano varato dall’esecutivo cui dovranno adeguarsi gli Stati membri per centrare il target del 20% sul taglio dei consumi da qui al 2020.

Una linea che tocca in primis gli interessi delle compagnie energetiche: i distributori dovranno infatti impegnarsi ad un calo delle vendite fissato nell’1,5% annuo, una sorta di decrescita a conti fatti. Il settore pubblico, d’altro canto, sarà vincolato all’acquisto di edifici, prodotti e servizi rigorosamente a risparmio energetico oltre che ad un rinnovamento dei vecchi locali fissato in almeno un 3% dell’intera superficie, da adeguare agli standard di efficienza energetica ogni anno.

Il primo bilancio dell’azione intrapresa dall’UE si stilerà nel 2014, data fissata per tirare le somme sui risultati raggiunti nei diversi Paesi ed eventualmente, qualora il 20-20 fosse evidentemente ancora un miraggio, determinare target ad hoc vincolanti per ciascuno Stato membro. Presentando la nuova strategia energetica UE Oettinger ha sottolineato come la proposta avanzata dalla Commissione

miri a permettere a tutti, privati, imprese e settore pubblico, di utilizzare ogni giorno in modo più efficace l’energia e di gestire meglio i consumi, cosa che alleggerirebbe anche le bollette.

Un risparmio tangibile che si concretizzerà in misure apparentemente insignificanti ma con una riduzione sui consumi affatto risibile. Si va da una maggiore efficienza e funzionalità degli impianti di riscaldamento all’installazione dei doppi vetri all’isolamento dei tetti degli edifici. Un’economia energetica fissata dai singoli piani nazionali presentati obbligatoriamente all’UE dagli Stati membri e che dovrà trovare, come accennavamo, dei validi alleati negli stessi fornitori di energia. In alternativa i singoli Paesi potranno avviare programmi di finanziamento e sancire accordi su base volontaria senza però vincolare in questo caso gli attori energetici.

[Fonte: Adnkronos]

 

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