La nota struttura Green Hill, situata a Montichiari in provincia di Brescia, è finita sotto sequestro a seguito dell’ispezione del Nucleo Investigativo per i Reati in danno agli Animali (Nirda) dopo segnalazione di animalisti e attivisti di Legambiente e della Lav. Tra i reati imputati maltrattamento dei cani beagle destinati ai laboratori di vivisezione di tutta Europa. Gli animalisti sono sul piede di guerra e chiedono chiarezza e sanzioni.
Ci auguriamo che si possa far luce sulle reali condizioni degli animali rinchiusi nei padiglioni della struttura in attesa della spedizione verso gli acquirentì, e sull’impossibilità di Green Hill di garantire il rispetto delle necessità fisiche e comportamentali dei cani, visti i numeri enormi di cui si parla.
Ha dichiarato Gianluca Felicetti della Lega antivivisezione. Grazie alla segnalazione di Lav e Legambiente questa mattina 30 forestali dei Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e del Nirda hanno fatto irruzione nella maxistruttura di Montichiari e posto sotto sequestro l’intera struttura composta di quattro capannoni, diversi uffici e relative pertinenze, per un totale di circa 5 ettari. Sotto sequestro anche 2.700 esemplari di cani beagle, sia adulti sia cuccioli, maltrattati dagli operatori del centro poiché, come spiegano gli attivisti
Le condizioni di mantenimento degli animali non soddisfano le necessità etologiche e fisiche degli animali. I beagle vengono allevati in massa e cresciuti senza vedere la luce del sole o poter passeggiare all’aria aperta, mantenuti all’interno di gabbie di dimensioni esigue, dalle quali escono solo al momento di essere trasferiti presso la loro destinazione finale: il laboratorio.
Inoltre, continuano gli attivisti
In questi mesi è all’esame del Senato la norma, già approvata dalla Camera dei Deputati, che vieterebbe l’allevamento di cani, gatti e primati non umani per la sperimentazione, imporrebbe l’obbligo di anestesia e analgesia per i test e, vietando le esercitazioni belliche e didattiche con animali, sosterrebbe concretamente il ricorso ai metodi sostituivi della vivisezione. Alla luce di questi sviluppi giudiziari rivolgiamo un nuovo appello ai senatori affinché l’articolo 14 della Legge Comunitaria sia finalmente approvato e possa essere di incentivo per la ricerca pulita, scientifica ed eticamente accettabile.
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