Arriva la nuova direttiva dell’UE sul riciclaggio delle pile usate ma l’Italia non l’ha ancora recepita

di Redazione Commenta

Migliorare la raccolta e il riciclaggio delle pile usate, evitando la dispersione nell’ambiente di metalli nocivi per l’uomo e la natura come il piombo e il mercurio presenti nelle pile. E’ questo l’obiettivo della nuova direttiva dell’Unione Europea entrata in vigore pochi giorni fa e che va ad abrogare la precedente normativa sulle pile del 1991. Sono migliaia le tonnellate di batterie che vengono buttate ogni anno e la direttiva dell’UE, per fronteggiare questa situazione, impone l’obbligo di recuperarne, in ogni Stato membro, almeno il 25% entro il 2012 e il 45% entro il 2016. Stabiliti, inoltre, il divieto di smaltire in discarica o negli inceneritori le pile industriali e le batterie delle automobili e l’uso ridotto di mercurio e cadmio nelle pile portatili. La nuova direttiva comunitaria (Direttiva 2006/66/CE) dovrà essere recepita da tutti gli Stati membri. Ad oggi solo 7 Stati hanno avviato i provvedimenti necessari all’attuazione integrale della direttiva mentre gli altri, tra cui l’Italia, non l’hanno ancora fatto.

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