BP: altro disastro nel 2008, lo svela Wikileaks

di Redazione 1

La somiglianza tra il disastro BP in Messico della scorsa estate e quello avvenuto nel 2008 è impressionante. L’unica differenza è che l’incidente di due anni fa è accaduto in Azerbaigian, e non sulle coste degli Stati Uniti, e per questo motivo nessuno al mondo ne ha saputo nulla. Almeno fino a che Wikileaks non ha svelato quest’altro segreto.

Le nuove rivelazioni fatte dal sito di Assange hanno parlato di alcuni dei soci di BP che si sono detti “sconvolti” che la società sia stata così reticente sull’incidente, tanto da aver tentato di nascondere informazioni persino a loro. Secondo le incredibili rivelazioni infatti, pare che il presidente dell’Azerbaigian abbia accusato la BP di aver rubato 10 miliardi di dollari di petrolio al suo Paese e aver utilizzato un “lieve ricatto” per assicurarsi i diritti a trivellare ampie zone nella regione del Mar Caspio.

Wikileaks ha pubblicato dei documenti in cui si sostengono anche altre tesi come l’accordo tra la Chevron e l’Iran per lo sfruttamento di un  giacimento petrolifero nonostante le sanzioni, ma le attenzioni si focalizzano principalmente sull’azienda che per mesi ha scioccato il mondo con il più grande disastro ambientale della storia.

Tutto ha avuto inizio nel settembre 2008, con un’esplosione molto simile a quella del Golfo di aprile, con le stesse conseguenze devastanti nella perdita di petrolio in mare. Il documento in questione è il rapporto di Bill Schrader, capo di BP in Azerbaigian, che ha ammesso di non conoscere la causa dell’esplosione, e di stare tentando tutte le possibilità per fermare la fuoriuscita. Ricorda qualcosa?

Secondo un altro documento del gennaio 2009 la BP aveva ipotizzato che la responsabilità dell’incidente fosse del cemento di scarsa qualità, che secondo l’ex amministratore delegato Tony Hayward era lo stesso utilizzato nel Golfo del Messico. E a quanto pare anche nelle acque americane la prima reazione di BP fu la stessa dell’Azerbaigian, con un primo tentativo di mettere tutto a tacere, senza informare le autorità statunitensi. Ma lì hanno avuto immediatamente gli occhi di tutto il mondo addosso, e non hanno avuto la possibilità di insabbiare il disastro.

[Fonte: The Guardian]

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