Declinazione ecologica a Vortici d’arte, la mostra sullo scempio ambientale di Castellammare

di Redazione Commenta

Ancora poche ore e prenderà il via Vortici d’arte, la mostra collettiva di pittura di Castellammare di Stabia che ha come tema la declinazione ecologica, ossia lo scempio ambientale che da anni subisce il nostro Bel Paese.

Sei artisti partecipano con la loro arte per descrivere la situazione dell’ambiente e degli ecosistemi in Italia, e soprattutto nel Meridione, in Campania, dove i rifiuti, le discariche hanno e continuano a contaminare terreni, acqua e quindi animali e uomini. La mostra collettiva, a cura di Rosario Di Nocera, sarà inaugurata oggi presso la galleria Officina Democratica, alle 19.30. Gli artisti che provengono dall’area Vesuviana vogliono sensibilizzare sulla questione ambientale e lanciare un ultimatum al governo:

Stop alle discariche, stop al mancato rispetto per l’ambiente. Stanchi dei luoghi comuni, liberi di creare e di vivere la nostra terra in modo sano e incondizionato.

Sono pittori già noti nel panorama artistico e culturale locale e nazionale anche per il loro impegno a sostegno dell’ambiente e del territorio: Antonella Scala, vincitrice del premio Ambiente 2010; Pasquale Manzo già famoso in ambiente romano e torinese che torna nella sua Napoli per dare il suo impegno all’iniziativa; Ciro Segreto, grande artista figurativo; Carmen D’Auria nota per le sue opere dal forte impatto emotivo; Grazia Santarpia, giovane artista primitiva; Ottavia Prosperi, già nota per il suo impegno artistico e ambientale, ricordiamo la manifestazione simbolica contro la discarica del Vesuvio nel luglio 2010 in cui l’artista curò l’installazione Fire in the sky, il volo di 200 lanterne cinesi.

Come si legge nel comunicato stampa dell’evento

La declinazione ecologica è al centro dell’esposizione, tema centrale e il più attuale possibile, la disperazione di un popolo che non riesce e a cui non è permesso esprimere la propria civiltà. Nei diversi dipinti sapientemente nati dalle menti creative degli artisti partecipanti si esprime in modi diversi il proprio dissenso e il mondo come lo vorrebbero, come potrebbe essere: vulcani come discariche, donne-matrigne che simboleggiano la città decadente, nature nascoste e ambigue, insomma, diverse sfaccettature appartenenti ad un unico sentimento, quello di cambiamento radicale e conservazione del pianeta che sembra quasi un ideale a volte irraggiungibile.

La mostra collettiva sarà seguita da conferenze e dibattiti con proposte ambientali dove interverranno esperti e docenti dell’Università Federico II di Napoli, come il biologo Angelo Genovese e l’ingegnere Grammegna per fermare il degrado ambientale.

[Fonte: Stabia Channel]

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